Presentato alla 29/a Settimana Internazionale della Critica di Venezia, Dancing with Maria è un documentario capace di emozionare profondamente l’animo umano, diventando indimenticabile. Atteso nelle sale italiane per il 25 Febbraio grazie alla distribuzione di EXIT Media, il film è diretto da Ivan Gergolet ed è una co-produzione argentino – slovena.
TRAMA DANCING WITH MARIA
A più di 90 anni, con molte sfide e traguardi alle spalle, la celebre danzatrice argentina Maria Fux non ha perso la vèrve che ne hanno fatto una delle più grandi stelle della danza internazionale. Nella sua casa-studio di Buenos Aires, Maria Fux ha una missione, quella di trasformare i limiti di ognuno in risorse attraverso la danza e la simbiosi con la musica. L’incontro con l’energia e la danza di Maria cambiano la vita di chi la incontra.
RECENSIONE
Fin dalla prima volta in cui Maria Fux capì che la danza sarebbe stata il suo destino, inseguendo una foglia che volteggiava nel vento, scoprì anche un linguaggio universale. Nel 1968, dopo già più di dieci anni trascorsi nei maggiori teatri europei come danzatrice solista, Maria presentava al Congresso Internazionale di Musicoterapia di Buenos Aires una relazione sul tema “La danza come terapia”, diventando da quel momento il punto di riferimento in Europa e nelle Americhe per la formazione nella Danzaterapia.
Il regista Ivan Gergolet, segue una ragazza italiana, Martina, che da Trieste parte per Buenos Aires, dove incontra di nuovo Maria Fux nella sua suggestiva casa-studio. In quella sala fatta di specchi e legno, moltissime persone con problemi sono riuscite a trovare la loro dimensione attraverso la danza, diventando capaci di superare barriere inimmaginabili: è così che assistiamo allo spettacolo di persone affette da cecità e addirittura da sordità, riuscire a muoversi seguendo il ritmo interiore, che diventa linguaggio attraverso il quale comunicare con gli altri. Molte sono le storie raccontate in questo documentario, tutte estremamente struggenti. Su tutte quella di Macarena e Marcos, due ragazzi affetti dalla sindrome di down, che Maria accoglie nella sua scuola e ai quali insegna, con affetto materno, a trovare il loro modo comunicare. Colpisce anche la forza d’animo di Diana, affetta da poliomielite dal 9 mese di vita, che per arrivare allo studio di Maria Fux affronta un faticoso viaggio con i mezzi pubblici. Infine un’allieva speciale torna a fare visita a Maria: Maria Garrido, bambina sordomuta ritrovata in una grotta della Patagonia, che grazie alla danza e all’amore di Maria Fux ha trovato il suo modo per relazionarsi con il mondo.