Il 14 agosto 2018 esce nei cinema italiani Darkest Minds, l’atteso film diretto da Jennifer Yuh e interpretato da Amandla Stenberg, Harris Dickinson, Mandy Moore e Gwendoline Christie. Tratto dall’omonimo romanzo di Alexandra Bracken, Darkest Minds è il primo capitolo di una saga ambientata in un futuro distopico.
Darkest Minds: la trama del film di Jennifer Yuh
Una misteriosa epidemia ha sterminato milioni di bambini: gli unici sopravvissuti sono degli adolescenti dotati di poteri sovrannaturali. Marchiati come minacce per la società, i teenager di tutto il mondo vengono imprigionati in campi di contenimento e divisi per categorie. I verdi hanno spiccate doti intellettive, i rossi padroneggiano il fuoco, i gialli conducono l’elettricità, i blu muovono gli oggetti col pensiero e gli arancioni controllano la mente. Uccisi senza pietà, gli arancioni sono costretti a sfuggire al loro destino inesorabile: dopo essere stata smascherata, l’arancione Ruby inizia una fuga per la sopravvivenza tra crudeli mercenari e compagni di avventura. Riuscirà ad accettare la sua vera natura? E soprattutto resisterà alla tentazione di controllare la mente altrui?
Darkest Minds: la recensione dello young adult con Amandla Stenberg
Ci sono saghe letterarie destinate a diventare di culto. Non parliamo del fenomeno mondiale di Harry Potter ma di franchise minori come Twilight, Hunger Games e Cinquanta sfumature di grigio che, partendo da basi più esigue dei romanzi di J.K. Rowling, hanno incassato miliardi di dollari in tutto il mondo. Alla base di successi di questa portata c’è la capacità delle major di attirare la curiosità del pubblico: dall’amore tra Edward Cullen e Bella Swan all’erotismo tra Christian Grey e Anastasia Steele, gli young adult solleticano i desideri inconsci dell’audience. Ma ci sono anche saghe sfortunate come Divergent, cancellata prima del tempo, o il fiacco Fallen, naufragato senza una distribuzione americana.
Si colloca a metà strada il primo film tratto dalla saga di Alexandra Bracken che, nonostante il tocco sovrannaturale e la metafora sulla diversità, non pone le basi di un franchise macina-soldi. Questo perché Darkest Minds, diretto da Jennifer Yuh (che ha un passato nell’animazione ) e interpretato dalla brava Amandla Stenberg, non ha la forza cinematografica per aspirare a tanto. Il problema è, come sempre, alla base perché la saga letteraria di Alexandra Bracken non racconta nulla di nuovo. Una fragilità di cui risente inevitabilmente il film della Yuh che risulta coinvolgente ma poco incisivo.
Trascendendo la colonna sonora potente, il ritmo che non annoia mai e le guest star d’eccezione (il film segna il ritorno di Mandy Moore al cinema dopo il successo della serie tv This is Us), Darkest Minds fa fatica a emergere. Il futuro della saga è così nel box office mondiale che deciderà il destino di Ruby; un’eroina che ha tanta strada da fare prima di diventare la nuova Ghiandaia Imitatrice!