Edvard Munch, asta record a New York per L’Urlo

Strano ma vero. Nel momento di maggiore crisi economica, un’opera d’arte sigla il record all’asta. Ovviamente, non è un nome a caso. Stiamo parlando di tale Edvard Munch. Un artista che ha saputo fare del dramma esistenziale la propria arte, scegliendo la pittura come medium per una riflessione in profondità sul senso della vita dell’essere umano. Pochi tratti, un colore forte e intenso come il gesto rappresentato. La storia della genesi de L’urlo è nota a molti. Fu lo stesso Munch a raccontarla. “Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad una ‘palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura… e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.”

Qualche giorno fa, il 2 maggio, una delle quattro versioni de L’Urlo, l’unica rimasta ancora in una collezione privata, è stata battuta all’asta da Sotheby’s per una cifra record: 119.922.500 di dollari, ossia 91.033.826 di euro. Solo le menti più illustri e le capacità creative di un grande artista riescono a superare anche i tempi bui dell’economia.