Dopo il successo di pubblico e critica riscontrato nel 2009 con District 9, il regista Neill Blomkamp torna al cinema con Elysium, il nuovo film di fantascienza interpretato da Matt Damon, Jodie Foster, Alice Braga e Sharlto Copley. Anno 2154, la popolazione terrestre è profondamente divisa geograficamente e socialmente: i multimilionari, che vivono su Elysium, una stazione spaziale nuova di zecca realizzata dall’uomo, e i “comuni mortali”, che vivono su un pianeta Terra ormai sovrappopolato e allo stremo. I terrestri tentano in tutti i modi di fuggire da un mondo ormai devastato e dominato da crimine, malattia e povertà. L’unico uomo che può riuscire a ripristinare l’equilibrio tra i due estremi è Max (Matt Damon), un ragazzo comune che vuole a tutti i costi raggiungere la stazione spaziale per motivi di salute. La sua vita è appesa a un filo e, non senza remore, intraprende una missione pericolosa che lo porterà a scontrarsi con Delacourt (Jodie Foster), Segretario di Stato di Elysium, e con le sue inflessibili e discutibili forze armate.

Elysium - 5Da una parte l’idea è assurda” dichiara il regista “L’idea di portare pietre, malta, cemento, piscine e tutto quanto è necessario per costruire queste costosissime dimore su una stazione spaziale è ridicola. È un modo per ribadire il concetto che è al centro del film, ossia che la gente di Elysium è straricca e usa le proprie risorse per creare un ambiente tutto per sé, separato, sintetico, quasi ermetico. Da questo punto di vista Elysium è il rovescio della medaglia di un’invasione aliena: siamo ancora alle prese col tema dell’uomo che tenta di proteggere il proprio stile di vita, ma invece di combattere sulla Terra scappa nello spazio”. Blomkamp torna con la sua personale idea di fantascienza, originale e affascinante, che non si limita alla pura azione e alla descrizione di personaggi fuori dal comune, ma si scontra con temi sociali importanti e sempre attuali, come il divario tra ricchi e poveri, il freddo e distaccato cinismo che ne consegue e il problema dell’immigrazione. In questa storia ambientata in un mondo distopico che strizza l’occhio ai due mondi paralleli di Matrix, si avverte l’interesse del regista per il mondo e la politica e, se nella prima parte del film la struttura narrativa è più descrittiva, nella seconda parte il pubblico viene stravolto e  coinvolto nel pieno dell’azione, vivendo l’estrema corsa per la sopravvivenza del protagonista e la ricerca dell’uguaglianza per tutti gli esseri umani.

elysium-image03Il film procede con un ritmo crescente, che risulta forse rallentato nella parte iniziale, utile tuttavia alla presentazione dei personaggi e alla descrizione della situazione storica, ma raggiunge dinamicità e freschezza dopo la prima mezz’ora. La sceneggiatura è corposa e ben scritta e non lascia spazio a dubbi o incertezze, mentre il cast scelto si rivela all’altezza dei vari ruoli, come Matt Damon nei panni di un simil Terminator che, ferito e in fin di vita, continua a lottare senza sosta per se e per le persone che ama, un’algida Jodie Foster che regala un’interpretazione magistrale e Copley che torna a lavorare con Blomkamp, questa volta nei panni del principale villain, un mercenario senza scrupoli a servizio di Elysium, con un ego troppo ingombrante da governare fino alla fine. Lo scenario apocalittico che ci ricorda il recente mondo devastato da un’epidemia in World War Z, domina la Terra, ridotta ad un brulicare di gente malata, affamata e scontenta che non ha più molta speranza nel futuro, mentre l’ordine, la pulizia e  un’atmosfera serafica sono le caratteristiche principali di Elysium, un’isola felice dove vive solo chi se lo può permettere e che vuole restare debitamente e volontariamente all’oscuro delle amenità e debolezze umane.. La scenografia, in parte digitalizzata al computer, in parte realmente costruita, utilizza Città del Messico per rappresentare la Los Angeles del futuro e Vancouver per la ‘perfetta e armonica’ Elysium. La forza dello stile di Blomkamp è la capacità di portare sullo schermo una storia avvincente, ricca di pathos e suspense, ma anche piena di contenuto; una fantascienza che fa riflettere, mentre gli occhi percepiscono effetti speciali mozzafiato e scene costruite in modo equilibrato ed efficace, per un effetto finale completamene soddisfacente. Un film di intrattenimento che pone l’accento sulla discriminazione, che sia essa legata alla classe sociale, al colore della pelle o al paese di appartenenza. La speranza è che, in un futuro lontano, il progresso possa essere al servizio di tutti e non solo di un gruppo ristretto, cieco ed egemone.

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