Sono passati circa ventotto anni dal lontano 1985, data in cui uscì per la prima volta il romanzo futuristico di Ordon Scott Card, intitolato Ender’s Game. Mantenendo il titolo originale Gavin Hood ha scritto e diritto l’adattamento cinematografico del romanzo che arriva nelle sale italiane il prossimo 30 ottobre 2013, distribuito dalla Eagle Pictures.

903813_600597269968684_1578368776_oAsa Butterfield, che abbiamo apprezzato nei panni del protagonista di Hugo Cabret, è Ender Wiggin, un genio bambino che si ritrova nello spazio all’interno della Scuola di Guerra, insieme ad altri ragazzi promettenti ed intelligenti che sono stati selezionati per salvare la specie umana. Infatti, dopo un violento attacco da parte dei Formics, esseri simili a insetti che abitano un altro pianeta, gli abitanti della Terra si devono preparare a respingere un nuovo assalto, educando dei piccoli geni come guerrieri ed Ender si distingue per una particolare empatia, intelligenza e dimestichezza con doti strategiche infallibili, tanto che i superiori vedono in lui il potenziale salvatore della Terra. Harrison Ford, Viola Davis e Sir Ben Kingsley sono alcuni degli ufficiali in comando che organizzano gli allenamenti e le simulazioni delle giovani promesse, per preparare la guerra decisiva, mirata ad annientare i Formics.

enders-gameEra senza dubbio difficile ricreare lo sconfinato immaginario di Card e, nello stesso tempo, portare sul grande schermo la trama intricata e complessa del romanzo, ma Gavin Hood ci è riuscito in maniera abbastanza soddisfacente, raccontando un’emozionante storia di formazione intrisa di pura fantascienza. La scena di svolge quasi esclusivamente nello spazio e a bordo delle stazioni orbitanti della Flotta internazionale, dove il digitale e gli effetti speciali sono i padroni, relegando i vari personaggi a semplici fruitori della tecnologia avanzata che cerca di mostrare un possibile futuro della specie umana. Quest’ultima non subisce grandi cambiamenti dal punto di vista emotivo e umano, e appare sempre timorosa del ‘diverso’, preferendo l’annientamento totale e l’aggressività, al dialogo e ad una soluzione diplomatica della situazione. Il giovane Ender, tanto enigmatico quanto solido e determinato, è la vera chiave di tutta il film. Porta il peso del mondo sulle sue spalle ed è sempre alla ricerca della cosa giusta da fare e Asa Butterfield appare perfetto nell’ interpretare questo personaggio consumato dai conflitti interni, difficile da interpretare e in continua competizione con gli altri e con se stesso. Un ruolo difficile anche per un attore adulto, che Asa invece regge molto bene, superando anche colleghi illustri e nominati agli Oscar come Viola Davis, Ben Kingsley e un Harrison Ford non proprio in gran forma. Ender’s Game è un film di fantascienza con un buon ritmo e un filo narrativo convincente, che in un primo momento può sembrare un Hunger Games ambientato nello spazio, ma poi si rivela convincente e piacevole da seguire. Spassose e coinvolgenti le scene della seconda metà finale del film, in cui Ender e i suoi compagni simulano la guerra vera e propria, con effetti speciali mozzafiato, che sarebbero stati magici con gli occhiali 3D.

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