La celebre attrice italiana si è lasciata andare a importanti confessioni durante un’intervista sui canali Rai, come la tossicodipendenza che le ha fortemente segnato la vita.
“A 19 anni ci precipitai dentro” afferma Eleonora Giorgi, parlando della sua dipendenza dalla droga negli anni ’70. Il suo periodo d’oro in cui era molto richiesta e lavorava molto come attrice è stato segnato da questa pessima abitudine che le ha rovinato la vita.
“Ero la Lolita d’Italia, ero infelice e a disagio” ha confessato in un monologo televisivo che si può rivedere anche adesso su RaiPlay. Come una sorta di terapia, Giorgi ha raccontato il suo passato buio per provare a sfidare i fantasmi che l’hanno perseguitata per diverso tempo, minacciando il suo futuro.
“L’illusione di emozioni ampliate, di calore, di amore, ti travolge e ti trasforma in un essere privo di emozioni, essiccato, narcotizzato” ha spiegato, sottolineando che forse il successo le è arrivato troppo presto e non ha saputo gestirlo nel migliore dei modi.
Dopo il primo film l’incubo ha inizio
Ha aggiunto che “è una specie di morte morale, relazionale, affettiva, oltre che fisica. È sintomo di grande infelicità, di disagio, di sofferenza” iniziata dopo aver girato il suo primo film.
“A 16 anni la mia famiglia era andata in pezzi, tre anni dopo, da diligente studentessa d’arte fidanzata dai 14 anni, mi ero ritrovata protagonista per caso di un film, nel quale c’era una scena di nudo, quella immagine era divampata e io ero diventata la lolita d’Italia. È allora che incontrai l’eroina e ci precipitai dentro” ha raccontato in tutta sincerità.
L’amore l’ha salvata
Per uscire dal tunnel della droga Eleonora Giorgi si aggrappò ad Angelo Rizzoli, suo compagno dell’epoca che l’aiutò ad affrontare quell’incubo. “Lui mi ha salvato” ha scritto nella sua autobiografia Nei panni di un’altra e ricorda come il destino le abbia fatto incontrare quell’uomo nel momento giusto permettendole di guarire e tornare in pista.
Oggi mamma e nonna, Eleonora Giorgi guarda al passato con la consapevolezza di avercela fatta e cerca di imparare dai suoi errori anche per essere di esempio per figli e nipoti. “Io non sono qui per propormi come l’eroina della battaglia alla droga, ma perché le persone possano capire che chi fa uso di eroina è malato nell’anima. E va curato” ha sottolineato lanciando un messaggio importante.