Eugenio Cappuccio
torna al cinema dopo quattro anni di assenza. Raggiunto telefonicamente ci racconta questa nuova esperienza. “Se sei così ti dico sì” è girato interamente in elettronica ed è prodotto dai fratelli Avati per Duea Film in collaborazione con Medusa. Una commedia dolce e amara allo stesso tempo, capace di far ridere ma che è anche un triste fotografia dei nostri giorni.
“Il tema è attuale. Parla della contemporaneità, della sovraesposizione dei personaggi, di quel carrozzone che è il mondo dello spettacolo. Il tutto però visto con grande umanità”.
Il film è stato girato in otto settimane tra la Puglia, Roma e il Texas, come è avvenuta la scelta delle location?
“Mi hanno lasciato libero di decidere dove farlo e in Puglia c’è una bella luce. Ci serviva un avamposto isolato sul mare ma che allo stesso tempo mantenesse una dimensione urbana, Savelletri era perfetta. Roma invece rappresenta la fossa del leoni, con il Colosseo e la sua aria imperiale un po’ sinistra. Il Texas riproduce la fuga nell’America onirica”.
Come mai per la parte della protagonista femminile la preferenza è ricaduta proprio su Belen Rodriguez?
“L’idea iniziale era quella di una donna che avesse un ruolo affine nella realtà. Quando l’abbiamo scelta non era ancora così esposta al gossip come oggi. Ora è al suo apice. È il personaggio giusto al momento giusto. Ha una fotogenia molto forte, oltretutto è una ragazza umile, con tanta voglia di crescere, si è adattata e ha anche accettato di cambiare il suo look e indossare la parrucca”.
Una grande prova d’attore per Emilio Solfrizzi.
“Con lui mi sono trovato benissimo. La mia valutazione artistica su di lui non può che essere positiva. È una persona di carattere come me, magari all’inizio ci sono stati piccoli momenti di difficoltà, per un attore esperto come lui non è stato facile affidarsi totalmente a me, ma poi ci siamo accordati. Lui padroneggia sia il registro del comico che quello del drammatico, è molto versatile”.
Eugenio Cappuccio ci tiene a ricordare anche gli altri attori che hanno lavorato al film e che vanno considerati alla pari dei due interpreti principali: “Iaia Forte, Fabrizio Buompastore, Totò Onnis, Gaetano D’Amore e gli altri sono tutti allo stesso livello, tutti protagonisti e tutti importanti. Un film è come un coro, anche se sui manifesti ci sono solo due facce”.
Cappuccio è stato assistente di Fellini e lo ricorda così:
“Viveva tutto con grande passione ed era molto ironico. Sempre pronto a sdrammatizzare, anche se quando c’era bisogno si arrabbiava parecchio”.
Come giudica il trionfo dell’inutile che abbiamo di fronte ogni giorno in tv?
“Io la televisione la detesto, mi sono liberato undici anni fa di questo elettrodomestico. Nel 90% dei casi andrebbe soppressa dalla nostra vita, si salva giusto quel 10% che è molto valida”.