Ritorno alla Vita, la fiaba post-moderna sul senso di colpa

É stato presentato fuori concorso alla 65 edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino il nuovo film di Wim Wenders: Ritorno alla Vita. Scritto da Bjørn Olaf Johannessen ed interpretato da James Franco, Charlotte Gainsbourg, Rachel McAdams e Marie-Josée Croze Every Thing Will Be Fine é una fiaba post-moderna sul senso di colpa e sulla guarigione, che neanche il tempo può sempre assicurare.

TRAMA EVERYTHING WILL BE FINE

Tomas (James Franco) ha tutto nella vita. É uno scrittore brillante, é fidanzato con la bella Sara (Rachel McAdams) ed è amato praticamente da tutti. Ma quando investe uno dei due figli di Kate (Charlotte Gainsbourg) uccidendolo, la sua vita cambia radicalmente. Chiude la storia con Sara e si rinchiude nel senso di colpa, prendendosi l’unica libertà di scrivere libri su libri. Gli anni passano veloci e Tomas, dopo un lungo periodo di solitudine, cerca di ricostruirsi una vita con Ann (Marie-Josée Croze), nonostante il peso del suo fardello non sia mai venuto meno. Sarà Christopher (Robert Naylor), l’altro figlio di Kate ormai adolescente, a riaprire la ferita di Tomas portandolo finalmente sulla strada di una lenta e difficile guarigione.

RECENSIONE

Il regista de Il cielo sopra Berlino torna nella capitale tedesca per ricevere un meritatissimo Orso d’oro alla carriera e per presentare il suo nuovo film, Ritorno alla Vita, secondo esperimento con la tecnologia 3D dopo l’apprezzatissimo 3D Pina. Ma l’esperimento si può definire riuscito solo in parte. L’aspetto vincente di Ritorno alla Vita é l’atmosfera sognante che si respira nel freddo ed imploso universo di Tomas. Un universo reso dai i fiocchi di neve, dal 3D avvolgente e dalle splendide musiche di Alexandre Desplat poetico, quasi fiabesco. Come é vincente l’idea di sviluppare il film in un arco temporale lungo 12 anni, stratagemma che consente allo spettatore di vedere l’evoluzione del lutto in Tomas, Kate e Christopher,  tre persone che per una tragica coincidenza si ritrovano a lottare rispettivamente con il senso di colpa e con la scomparsa di un figlio ed un fratello. Ma se é apprezzabile la confezione di Ritorno alla Vita, é proprio il contenuto a mancare di spessore. Perché, alla fine del film, non si capisce pienamente il senso dell’opera. E l’interpretazione monocorde di James Franco e il ritmo spesso lento, fanno perdere più volte interesse allo spettatore, confuso da tanti elementi messi a caso e poco approfonditi. Come i deboli e poco sviluppati personaggi di Sara e Kate, che sminuiscono le doti di due attrici del calibro di Rachel McAdams e Charlotte Gainsbourgh. O la regia del grande Wenders, qui più volte indeciso sulla direzione da dare al film per poi approdare al più smielato dei finali. Aspetti che rendonoRitorno alla Vita uno di quei pochissimi film che dividono la critica. Perché un po’ lo si ama e un po’ lo si odia. Ma del resto questo é il prezzo da pagare quando si vede un film d’autore.