Feff 17: The Kingdom of Dreams and Madness, dietro le quinte dello Studio Ghibli

Abbiamo visto in occasione della 17 edizione del Far East Film Festival The Kingdom of Dreams and Madness, un incredibile documentario che apre una volta e per tutte le porte dell’inespugnabile Studio Ghibli. Diretto da Sunada Mami The Kingdom of Dreams and Madness é il frutto di un lungo anno di lavoro al fianco dei leggendari Hayao Miyazaki, Suzuki Toshio e Takahata Isao durante la realizzazione di due incredibili film: Si alza il vento e La storia della principessa splendente. Ma il punto fondamentale del documentario della Mami non sono questi due film ma capire il processo creativo dietro tutti capolavori dello Studio Ghibli, da Il mio vicino Totoro fino a La città incantata e Kiki – Consegne a domicilio, film che hanno reso Miyazaki uno dei maggiori esponenti del cinema d’animazione mondiale. Ma se Miyazaki é diventato la leggenda che tutti conoscono un motivo c’è.

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Dietro infatti l’aspetto del signore anziano sognatore e gentile si nasconde un lavoratore diligente che ogni mattina si reca allo Studio Ghibli per sviluppare i suoi lavori. Nonostante sia il “capo” non si sottrae dall’impiegare ore e ore di lavoro per colorare i vari bozzetti delle sue opere scherzando di essere “troppo vecchio per colorare” davanti alle telecamere della Mami, una regista in grado di offrire allo spettatore una visione a 360 gradi del lavoro di questi geni dell’animazione; vediamo infatti le numerose sfaccettature del lavoro di Miyazaki, dalla preparazione degli storyboards ed il merchandising dei vari film fino alla paura delle scadenze. Ed é proprio questo l’aspetto vincente di The Kingdom of Dreams and Madness, lo sguardo inedito al Miyazaki uomo più che artista con tutti pregi e difetti dell’essere tale; la Mami infatti riprende il premio Oscar per La città incantata nei suoi colpi di genio ma anche nei suoi dubbi e nelle sue fragilità. E questo arricchisce The Kingdom of Dreams and Madness di quella sfaccettatura in più rispetto al classico documentario che lo rende un prodotto da non perdere per vedere una volta e per tutte dietro le quinte del maggior studio di animazione del cinema orientale.