Festa del cinema di Roma 2024, in anteprima la miniserie su Mike Bongiorno | Gli aspetti più privati del conduttore

Mike Festa del cinema di Roma
Mike alla Festa del Cinema di Roma 2024 (Foto: Ufficio stampa) - Newscinema.it

Il registaGiuseppe Bonito e gli attori Claudio Gioè, Elia Nuzzolo e Valentina Romani, presentano la miniserie Mike che racconta gli aspetti più complessi della vita del presentatore

Diretta da Giuseppe Bonito, Mike è una miniserie presentata nella sezione Special Screenings della diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma e racconta capitoli più significativi della vita di Mike Bongiorno, uno dei padri della televisione italiana. Una vita piena di avvenimenti, molti dei quali traumatici e di difficile elaborazione.

Il racconto si apre dunque precisamente nel ’71, l’anno di Rischiatutto, quando Mike è all’apice della sua popolarità, e si snoda fino alla sua infanzia a New York. In attesa di vedere la miniserie, che sarà trasmessa su Rai1 il 21 e 22 ottobre, ecco quanto emerso in conferenza stampa.

La serie su Mike Bongiorno

Il regista: “Poter girare una serie che racconta la vita di Mike Bongiorno è sia una sfida che un’opportunità. Ciò che ho fatto per raccontarlo è stato scordarmi tutto ciò che già sapevo su Mike, compiendo un percorso di conoscenza il più profondo possibile. Ho scoperto una vita straordinaria, degna di essere raccontata in una dimensione intima, umana“.

È difficile ricostruire la vita di chi pensiamo già di conoscere perfettamente. Come si è sviluppato il progetto?

Giuseppe Bonito: “C’è un dualismo in Mike. Innanzitutto lo è proprio a livello geografico, è un personaggio scisso tra due continenti, tra un padre e una madre. Pertanto, tutta la struttura della miniserie presenta questo dualismo. Non a caso abbiamo due Mike [Claudio Gioè che interpreta il Mike adulto e Elia Nuzzolo che interpreta il Mike giovane, ndr]. L’idea era proprio questa“.

Ma come raccontare un personaggio già a tutti così familiare? Risponde sempre il regista: “Mi sono rasserenato che, nel leggere la sceneggiatura, la parola ‘allegria’ non appariva subito. È così che ho capito che potevamo fare un racconto diverso e più profondo, compiendo un viaggio di conoscenza“.

Mike Bongiorno serie tv
La serie su Mike Bongiorno (Foto: Ufficio stampa) – Newscinema.it

Parla il cast di Mike

Com’è stato interpretare Mike Bongiorno?

Ovviamente, risponde Claudio Gioè: “È stato uno dei lavori più complessi degli ultimi anni. Sono stato confortato da una sceneggiatura ben scritta, con un taglio che andava a fondo nel personaggio. Avevo lo stesso terrore del regista: affrontare un personaggio così amato e imitato in maniera scontata. Mi ha confortato vedere quanto Giuseppe fosse interessato a tutti gli aspetti poco noti di Mike Bongiorno, quelli lontani dai riflettori. L’accento è stato posto sulle sue ansie, sulle sue mancanze. Questo dà una chiave di lettura estremamente interessante nei confronti di un personaggio spesso relegato allo slogan ‘Allegria’“.

Anche il giovane Mike, nonché Elia Nuzzolo, dice chiaramente la sua: “Cercare di avere un’idea di come potesse essere il Mike privato e giovane è stato difficile. La maggior parte delle testimonianze restituiscono un mMke pubblico e performativo. Ho fatto un percorso a ritroso, partendo dai programmi televisivi. Con Claudio ci siamo confrontati molto, io lo osservavo, anche nella prova costume“.

E com’è stato interpretare Daniela Zuccoli, moglie di Mike Bongiorno?

Valentina Romani (Naditza di Mare Fuori), che interpreta Daniela Zuccoli, nonché la moglie del compianto presentatore, racconta la sua esperienza: “Io Daniela non l’ho incontrata sul set ma per preparare il personaggio ho letto e visto alcune sue interviste. La cosa che mi ha colpito è il modo in cui parla di Mike, come se ci fosse un filo invisibile che non fa altro che raccontare un amore profondo, nato perché destinato ad esistere. Trovo che questo sia straordinario. Con l’auito di trucco e parrucco mi sono buttata indietro nel tempo“.

By Benedetta Pellegrini

Esperta di nuovi e vecchi media, scrivo principalmente di grande e piccolo schermo, come anche di sostenibilità, innovazione e sviluppo umano. Anagraficamente Gen Z, sono Millennial nella vita di tutti i giorni: fingo di saper usare TikTok, ma non ho mai abbandonato le agende cartacee.

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