Festa del Cinema di Roma: Paolo Villaggio per i 40 anni di Fantozzi

Quaranta anni fa, nel 1975, appariva per la prima volta sul grande schermo il ragionier Ugo Fantozzi. Dietro quel personaggio diventato oggi parte del patrimonio culturale italiano, c’era l’attore e scrittore genovese Paolo Villaggio, ospite della penultima giornata della Festa del Cinema di Roma per un omaggio e la celebrazione del 40° anniversario del mito comico. Alle ore 17.30 presso la Sala Petrassi, la Festa presenterà infatti Fantozzi di Luciano Salce in versione restaurata grazie ad una collaborazione tra Eagle Pictures e Premium Cinema, come ha sottolineato Roberto Proia: “Fantozzi è un capolavoro in quanto travalica il tempo senza perdere impatto e può essere considerato un’opera artistica che anche se vista molte volte, ogni volta offre qualcosa di nuovo. Restaurato in 2K per riportarlo in sala e offrire l’occasione anche ad un pubblico che per questioni cronologiche non ha potuto gustarlo in sala. Lo hanno richiesto anche da Londra e sarà al cinema RSC e questo ci riempie di orgoglio. Uscirà in 200 copie il 26, 27 e 28 ottobre Fantozzi e la settimana dopo Il Secondo Tragico Fantozzi”.

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Mentre un piccolo merlo provava a rubargli la scena svolazzando nella sala Petrassi e rubando un po’ di acqua sul tavolo di fronte agli ospiti della conferenza stampa, Paolo Villaggio ha ricordato la sua esperienza con il personaggio che ha scritto la sua fortuna e il suo destino. “E’ nato tutto con il  cabaret, dove un giorno è capitato Maurizio Costanzo che ha aspettato due ore e mi ha detto: ‘Sono un giornalista di Grazia, se vieni a Roma ti garantisco un grande successo’. E io ho accettato soprattutto grazie a mia moglie che mi ha detto: ‘Scegli sempre l’incerto per il certo!’ Una frase magica che mi ha fatto scegliere di andare a Roma in uno scantinato con Costanzo che poi mi ha organizzato una prima serata stupenda con Flaiano, Marco Ferreri, Enrico Maria Salerno, Gassman e Tognazzi…ero in una forma strepitosa – e ha aggiunto – Un giorno poi mi chiama poi la segretaria di Salvi che mi dice di partire per Milano per la trasmissione Quelli della Domenica dove ho incontrato il più comico di tutti, Renato Pozzetto, e insieme abbiamo fatto un’annata molto divertente”. Dopo il racconto del suo esordio, Villaggio ha tenuto a sottolineare i tratti distintivi che hanno reso e rendono tutt’oggi Fantozzi un personaggio comico e malinconicoo allo stesso tempo, e manifesto di un’epoca che si adatta perfettamente anche a quella attuale del nostro paese. “Fantozzi era un personaggio non amato dalle donne, lo trovavano triste perché in fondo non era un personaggio allegro. Il secondo libro infatti l’ho chiamato: Il secondo tragico Fantozzi, perché Fantozzi è un personaggio molto popolare in un’Italia che sta diventando tragica.  Oggi anche la middle class ha un po’ paura per il declino dell’Italia che sta avvenendo abbastanza veloce. Quindi Fantozzi alla fine è un personaggio attuale che non ha il coraggio di ribellarsi”.

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Insieme a Paolo Villaggio presenti anche Plinio Fernando che ricordate nel ruolo della figlia Mariangela e l’immancabile Anna Mazzamauro, che hanno ricordato i loro ruoli nella saga comico-tragica che li ha guidati verso una grande popolarità. “Cercavano una donna brutta o meglio un mostro e quindi…l’unico mio dispiacere è stato non essere corteggiata realmente da Paolo Villaggio ma c’è ancora tempo…” ha scherzato l’attrice, mentre Fernando ha aggiunto: “Non mi aspettavo questo successo, ma è stata una tappa importante della mia vita”. Non mancano le gag e le battute taglienti mentre gli attori rispondono alle domande della stampa della Festa del Cinema di Roma. Fantozzi è tuttavia il ritratto dell’ italiano medio di una volta, che, come nota giustamente un giornalista aveva un posto fisso a differenza di molti oggi. Ma la Mazzamauro ha prontamente risposto: “Il posto fisso schiaccia il sogno e la voglia di fare qualcosa proporzionato al proprio talento e ai propri sogni. Io vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, ma se fossi stata un’ impiegata gli altri avrebbero deciso per me, mentre in questa lotta c’è un ragionamento verso la libertà. Cercare sempre qualcosa di diverso”.