Il regista Luca Barbareschi e gli attori protagonisti Bruno Todeschinie Donatella Finocchiaro presentano Paradiso in Vendita come una “storia di identità e resilienza all’invasore”.
Il regista Luca Barbareschi ha presentato la sua ultima fatica, nonché Paradiso in vendita, in occasione della diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma. Il film segue la storia di un’immaginaria isola siciliana, di nome Fenicusa, venduta ai francesi dal governo italiano per sopperire ai debiti.
Ambientata nella vera e meravigliosa Isola di Filicudi, si tratta dunque di una commedia di costume e politica, che racconta la sfida eterna di conquistatori conquistati e paesani battaglieri, nella classica tradizione della commedia all’italiana. Presenti in conferenza stampa anche i due attori protagonisti, Bruno Todeschini e Donatella Finocchiaro. Il primo interpreta François, che cercherà di acquisire tutte le proprietà degli isolani. La seconda, invece, è la sindaca della città, pronta a lottare per la sua terra.
Paradiso in Vendita: da dove nasce questa storia di resilienza
Risponde, ovviamente, il regista Luca Barbareschi: “Mi arrivò una sceneggiatura che coincideva con cosa che leggevo nei giornali. In Europa ognuno sembrava pronto a vendere un pezzo di terra per i soldi. In particolare, la Grecia nel 2015 voleva vendere un’isola alla Francia, per superare la crisi finanziaria. Però non mi convinceva l’idea di ambientare la storia in Grecia. Poi, man mano che leggevo i titoli di giornale che recitavano ‘Italia Svenduta’, mi sono detto: perché non ambientare la storia in Italia?“.
E continua: “Sono affezionato a Filicudi. I suoi cittadini rappresentano un bel esempio di ribellione – piccolo inciso per spiegare l’affermazione del regista: negli anni Settanta l’isola di Filicudi venne utilizzata come luogo di confino per alcuni boss mafiosi, fino a che i residenti non si ribellarono – Allora abbiamo deciso di portare la storia in Italia”
“Il film è una fiaba politica: significa che fa ridere ma che è tutto vero”
“Il film è una fiaba politica, perché fa ridere ma è tutto vero. La ubris della finanza porta a pensare che la ricchezza sia più importante dell’identità e della storia del Paese. I filicudari hanno recitato insieme a noi”.
Il regista conclude poi con un po’ di sana ironia: “I francesi sono i nostri cugini senza senso dell’umorismo, l’hanno perso. È per quello che ci comprano“.
Bruno Todeschini: “Alla fine del film non era cambiato solo il mio personaggio, ma anche io”
Bruno Todeschini, con un italiano timido ma preciso, racconta: “Sono nato in Svizzera da origini italiane. Il che significa che quando sono in Italia sono un francese, ma quando sono in Svizzera sono italiano”. In sala stampa parte una risata.
“La sceneggiatura mi ha subito convinto – racconta poi l’attore. “Tuttavia, ero indeciso perché non so l’italiano così bene, ma il regista mi ha dato fiducia. Sono arrivato sull’isola circa 4-5 settimane prima dell’inizio delle riprese per farmi l’orecchio, per imparare. Quest’isola e la sua gente mi hanno fatto bene al cuore. È stata una squadra incredibile. Alla fine del film non era cambiato solo il personaggio, ma anche io”.
Donatella Finocchiaro racconta invece quanto segue del suo personaggio: “La mia sindaca si fa portavoce di questa ribellione all’invasore. È un personaggio bellissimo. L’idea in generale di questo film è bellissima. Di commedie così in Italia non se ne vedevano da un po’. Si ride, si piange, si fa un po’ di tutto. Per me Luca è stato una sorpresa: un regista formidabile. Vedere come dirige gli attori, come ha il senso della scena è stato davvero incredibile“.
Nello stesso modo in cui i Manetti Bros. hanno ringraziato di cuore la Film Commission della Calabria, anche Luca Barbareschi a fine conferenza stampa ci ha tenuto a ringraziare la Film Commission della Sicilia, definendola “impeccabile“.