Sfondo nero, scritta rossa, Les Fantômes d’Ismaël ha ufficialmente aperto la settantesima edizione del Festival di Cannes.
Diretto da Arnaud Desplechin e interpretato da Mathieu Amalric, Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg e Louis Garrel, Les Fantômes d’Ismaël racconta la storia di Ismael (Mathieu Amalric), un eccentrico regista che, rifacendosi una nuova vita con Sylvia (Charlotte Gainsbourg), tenta di superare la scomparsa della prima moglie.
Il misterioso ritorno della donna, minando l’equilibrio della coppia, si ripercuote sulla vena creativa di Ismael, segnata da una spy story i cui i due protagonisti (Louis Garrel e Alba Rohrwacher) rivivono in chiave noir i drammi esistenziali del loro autore.
Un trionfo di talenti
Les Fantômes d’Ismaël
, la nuova pellicola del regista di Racconto di Natale e I miei giorni più belli, vanta un cast d’eccezione. Marion Cotillard e Charlotte Gainsbourg incarnano due donne unite dal legame con Ismael, lo stralunato regista interpretato da Mathieu Amalric. Un trionfo di talenti che, attraverso le straordinarie interpretazioni del premio Oscar di La vie en rose e della star di Nymphomaniac, arricchisce il tiepido film di Desplechin.
Se Louis Garrel convince nei panni del misterioso Ivan, Alba Rohrwacher sorprende con una performance lontana dai guizzi drammatici di Hungry Hearts e Vergine giurata. L’evoluzione di un’attrice che, in lingua francese, ha qualcosa da dire al grande pubblico.
Un dramma caotico
Niente applausi o fischi per Les Fantômes d’Ismaël che ha aperto la settantesima edizione del Festival di Cannes con tiepida incertezza. Lanciato come un dramma d’amore, il film di Arnaud Desplechin è un gioco meta-cinematografico privo di senso compiuto. Se la prima parte scorre lineare, la seconda disorienta con una commistione di generi caotica ed eccessiva.
Qual è il dramma di Ismael? E soprattutto come si collegano gli anti-eroi della sua immaginazione con la realtà? Desplechin risponde ai dubbi dello spettatore ponendo nuove domande, incastrando personaggi secondari, frammentando la storyline in sotto-trame slegate tra loro.
Les Fantômes d’Ismaël è sconclusionato per l’ambizione di realizzare qualcosa di diverso dal cinema tradizionale. Non è da tutti riscrivere le regole della settima arte. Un insegnamento che Desplechin sembra dimenticare perché l’unica parte convincente della sua ultima fatica è quella che strizza l’occhio al cinema classico. Quella tipologia di opere che, con una storia forte e un cast di star, sorprende con semplicità.
L’affascinante linearità di Les Fantômes d’Ismaël si perde in una storia che non ha né capo ne coda. Un ménage à trois che presenta un’evoluzione talmente insolita da rubare unicità a una pellicola che avrebbe potuto regalare tanto con poco. La settantesima edizione del Festival di Cannes compie un passo falso con Les Fantômes d’Ismaël. Un dramma caotico che, lontano dalla cinematografia francese, apre tiepidamente una delle più importanti kermesse della settima arte.
Les Fantômes d’Ismaël è in concorso alla settantesima edizione del Festival di Cannes.