Il 28 Novembre arriva nelle sale italiane Lunchbox, l’opera prima del regista indiano Irrfan Khan, che, dopo essere stato applaudito alla Semaine de la Critique al Festival di Cannes, è stato presentato in anteprima nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival.
Strizzando l’occhio al film americano C’è posta per te, questa commedia indiana racconta di Ila (Nawazuddin Siddiqui), una casalinga appassionata di cucina che spera, con le sue ricette saporite e speziate, di ridare un po’ di vitalità al suo matrimonio. E di Saajan (Nimrat Kaur), un modesto impiegato a pochi mesi dalla pensione, che si vede recapitare sulla sua scrivania, inaspettatamente, tutte le mattine, il lunchbox che Ila amorevolmente prepara ogni mattina per il marito. Ila non sa che il suo lunchbox è finito sulla scrivania sbagliata! Insospettita dalla mancanza di reazione del marito ai suoi manicaretti, infila nel porta-pranzo un biglietto, nella speranza di risolvere il mistero. Sarà solo l’inizio di un lungo scambio di messaggi tra Ila e Saajan che lentamente si trasformerà in un’affettuosa amicizia. Pian piano i loro messaggi diventeranno brevi confessioni sulle loro solitudini, sulle loro paure, sui ricordi e sulle loro piccole gioie. Scriversi diventerà un modo per sentirsi vicini in una metropoli come Mumbai che spesso distrugge speranze e sogni. Pur rimanendo estranei, Ila e Saajan intrecciano una relazione virtuale che potrebbe compromettere le loro vite reali.
Ritesh Batra porta sul grande schermo una storia d’amore epistolare ambientata nella Mumbai di oggi, sostituendo le moderne email tra Meg Ryan e Tom Hanks nel film C’è posta per te, con delle classiche lettere scambiate furtivamente nel porta pranzo della persona sbagliata. “Un treno sbagliato a volte porta nella direzione giusta” è il motto che ricorre spesso durante il film, denunciando il concetto base di questo film romantico e riflessivo, nel quale un semplice errore porta ad una relazione tra due estranei, così distanti eppure molto simili. Ila e Saajan vivono entrambi in solitudine, cullati dalla quotidianità abitudinaria che non offre loro stimoli o possibilità di raccontare le proprie idee e le proprie emozioni. Spesso è fondamentale avere qualcuno con cui condividere e anche se l’occasione è bizzarra e fuori dal comune, bisogna coglierla tempestivamente e godersi le conseguenze. L’idea del film è buona e curiosa, la cultura indiana dona maggiori particolari interessanti e la sceneggiatura è frizzante e ben costruita tra humour e sentimento, ma il finale lascia un po’ delusi, e si avverte come un brusco risveglio da un sogno avvolto nel romanticismo magico che di solito investe le commedie romantiche americane.
TRAILER
Clip ‘Galeotto fu il Lunchbox’
Clip ‘Il Viaggio del Lunchbox’