Quanto puoi spingerti oltre per non permettere alle banche di prenderti la casa?
Questo è il punto di partenza dell’intenso e riuscitissimo 99 Homes di Ramin Bahrani, in concorso alla 71esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Interpretato da Andrew Garfield, Michael Shannon e Laura Dern, 99 Homes racconta la storia di Dennis Nash (Andrew Garfield), un giovane operaio che oltre ad essere sfruttato e sottopagato dal mercato odierno, si trova a combattere una battaglia già persa in partenza contro l’imprenditore Rick Carver (Michael Shannon) che, in nome della banca, lo sfratta con effetto immediato. Costretto a trasferirsi con la madre (Laura Dern) e il piccolo Connor (Noah Lomax) in un motel malfamato e lontano dal vecchio quartiere, Dennis cerca in tutti i modi di riottenere la vecchia casa, ma il suo spirito di determinazione viene notato proprio da Rick Carver, che lo prende come pupillo e ne fa una sorta di alterego a cui affidare il lavoro sporco. Dennis ovviamente si trova in un vicolo cieco, da una parte vede denaro facile, dall’altra un incubo che lo costringe a fare agli altri un’ ingiustizia che lui stesso ha subito. Un’ingiustizia che può spingere persone che non hanno la sua stessa forza e determinazione a compiere gesti molto molto estremi.
Dopo il disturbante ed intelligente Birdman, un altro piccolo capolavoro approda a Venezia 71, 99 Homes, un dramma intelligente e attuale che racconta una quotidianità tanto realistica quanto spaventosa. Una quotidianità in cui tutti noi possiamo identificarci perché basta un imbroglio e un piccolo cavillo burocratico per trovarci nella medesima situazione di Dennis e della sua famiglia. Una situazione difficile, resa però dalla regia di Bahrani ricca di sviluppi inediti, che rapiscono lo spettatore dal primo all’ultimo minuto di proiezione grazie ad un ritmo incalzante e ad una drammaticità reale, ma mai compiaciuta e fine a se stessa. Il merito di Bahrani è anche quello di aver preso due attori del calibro di Michael Shannon, ancora una volta alle prese con un villain tanto inquietante quanto affascinante, e Andrew Garfield, che dismessi i panni di Peter Parker affronta con grande profondità un ruolo difficile che lo lancia a capofitto tra le star più promettenti degli ultimi anni. A caratterizzare positivamente il riuscitissimo 99 Homes troviamo anche uno script intelligente che affronta vari generi cinematografici, dal gangster movie al thriller di stampo americano, rimanendo sempre fedele all’obiettivo principale, cercare di mettere in luce un terribile aspetto della nostra contemporaneità per cambiarlo. Profondo, intelligente, dinamico e ben calibrato 99 Homes è un prodotto di cui sentiremo sicuramente parlare molto nei prossimi tempi.