La 77esima Mostra internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia è ormai alle porte. La kermesse, che quest’anno si svolgerà dal 2 al 12 settembre in una versione ovviamente diversa e più ristretta, presenta, nonostante tutto, un programma eclettico e affascinante. Ecco quali titoli non vediamo l’ora di scoprire.
Nowhere Special
Uberto Pasolini torna dietro la macchina da presa a distanza di sette anni dal bellissimo Still Life per dirigere Nowhere Special. Protagonista del film è John, un lavavetri di trentacinque anni che ha dedicato la vita a crescere il figlio di quattro anni, Michael, dopo che la madre del bambino li ha lasciati subito dopo aver partorito. La loro è una vita semplice, fatta di rituali quotidiani universali, una vita di completa dedizione e amore innocente che mostra la forza della loro relazione. John ha però davanti a sé pochi mesi di vita. Non avendo una famiglia a cui rivolgersi, trascorrerà̀ i giorni che gli restano a cercarne una nuova, perfetta, a cui dare in adozione Michael, tenendo sempre nascosta al suo bambino la terribile realtà.
Spy No Tsuma
Il Festival di Venezia ha deciso finalmente di portare in concorso Kiyoshi Kurosawa (da sempre un nome presente esclusivamente nelle sezioni collaterali delle manifestazioni cinematografiche, da Cannes a Berlino). Ambientato a Kobe nel 1940, nei primi mesi della seconda guerra mondiale, il film segue le vicende di un commerciante che, durante un viaggio d’affari in Manciuria, viene a sapere di un orribile segreto nazionale. Per desiderio di giustizia, l’uomo decide di far conoscere al mondo intero la sua scoperta e per questo viene accusato di essere un traditore. Scritto dallo stesso regista insieme ad una delle nuove promesse del cinema giapponese, ovvero Ryūsuke Hamaguchi (Happy Hour, Asako I & II), il film uscirà in Giappone il 16 ottobre e approderà a Venezia dopo la presentazione al Marchè virtuale di Cannes.
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The world to come
Da qualche parte lungo la frontiera della costa orientale americana della metà del 19esimo secolo, due coppie di vicini combattono contro i disagi e un isolamento che li mette alla prova sia fisicamente che psicologicamente. Si tratta dell’opera seconda della giovanissima Mona Fastvold, già sceneggiatrice dei due bellissimi film del compagno Brady Corbet: The Childhood of a Leader e Vox Lux (entrambi presentati a Venezia).
Hopper/Welles
È decisamente ricca quest’anno la presenza di documentari al festival. Uno dei più attesi è sicuramente quello firmato da Orson Welles, che documenta la conversazione intima e rivelatrice avvenuta nel 1970 tra due giganti del cinema, Dennis Hopper, che allora cavalcava l’enorme successo di Easy Rider, e lo stesso regista di Quarto Potere. Amici da tempo, i due affrontarono insieme un volo dal New Mexico a Los Angeles, dove Welles, reduce dalle riprese de L’altro lato del vento, anch’esso presentato a Venezia nella sua versione montata postuma, preparò una cena a base di pasta per Hopper prima che le telecamere riprendessero il resto della serata. Il filmato dell’incontro è stato scoperto e assemblato dal produttore di The Other Side of the Wind, ovvero Filip Jan Rymsza e dal montatore Bob Murawski.
Notturno
Ovviamente tra i titoli più attesi della Mostra c’è sicuramente Notturno, il nuovo documentario di Gianfranco Rosi, già Leone d’oro nel 2013 con Sacro GRA e Orso d’Oro nel 2016 con Fuocoammare. Rosi, che ha trascorso gli ultimi tre anni sui confini fra Siria, Iraq, Kurdistan e Libano, tornerà a Venezia con un film sulla guerra (che tutti i festival del mondo si contendevano e che sarà anche l’unica opera italiana al Toronto Film Festival). “È un film ambientato in Siria. Ma non vedrete nemmeno una scena di guerra e di morte”. È così che lo ha annunciato in conferenza stampa Alberto Barbera, Direttore della Mostra.