Festival di Roma: Ixjana, recensione

Il mistero della morte del suo migliore amico tormenta le giornate e le notti del giovane scrittore Marek. Cosa accadde la notte della sua scomparsa alla festa? Ci lo ha ucciso? In una disperata ricerca nei recessi della propria memoria, e tra le strade di Varsavia, avvolte nella nebbia, Marek incontra personaggi della propria fantasia, e fantasmi del proprio passato.

Atmosfere magiche e oniriche per questo nuovo film dei fratello Skolimowski, che giocano con i colori e con le musiche emulando in qualche modo il cinema di Lynch e di Sokurov. Un emulazione quasi convincente sul piano visivo ma non altrettanto su quello narrativo. Lo smarrimento del protagonista porta la storia a sua volta, a uno smarrimento di senso e di direzione. Il tutto camuffato da un atmosfera misteriosa mai giocata fino in fondo. Storia e personaggi lasciano perplessi, e portano lo spettatore ad un finale prevedibile e poco convincente.