Festival di Roma: Marfa Girl, la conferenza stampa

Larry Clark, regista di Kids e Ken Park, a 69 anni è torna di nuovo a raccontare gli adolescenti. Stamane ha incontrato la stampa insieme alle interpreti Mary Farley, Drake Brunette e Tina Rodriguez. Marfa Girl, il nuovo irreverente lavoro di Clark, in concorso al Festival di Roma, sarà visibile in streaming su www.larryclark.com, in polemica contro le dinamiche economiche hollywoodiane.

D:”Perché Larry un film su Marfa?”

Larry Clark:”Sono stato a Marfa perché una volta Christopher  Wolfe mi invitò lì per un piccolo festival cinematografico. Ritrovai un mio film dimenticato del ’68. Christopher mi chiese di andare a Marfa per mostrare questo film Tulsa, Ken Park. C’è una specie di scontro tra culture a Marfa, è tutto molto piccolo e piatto. Non c’erano locali. La città oggi è stata scoperta da uno scultore ed è piena di artisti, la situazione è curiosa e interessante. È anche la sede dell’unità di pattugliamento del confine, dove la polizia rompe le scatole a tutti i cittadini. Quando ho proiettato il film, avevo bisogno che lo vedessero dei ragazzi, sono uscito in strada, ne passavano due e li ho costretti ad entrare. Ho capito subito che Adam aveva carisma, è lui che mi ha ispirato.”

Mary Farley:”Ammiro da tempo il lavoro di Larry, da sempre avrei voluto lavorare con lui. È stata un’esperienza straordinaria anche perché io e lui abbiamo molte cose in comune. I ragazzi sono stati incredibili.”

D:”Una parola sui ragazzi?”

 L.Clark:”I ragazzi che hanno lavorato nel film, come Adam, sono del posto. Ogni mattina scrivevo i dialoghi, partendo da 25 pagine di sceneggiatura. Ho deciso di fondere in uno i due personaggi che sono in Adam. Mi sono divertito moltissimo. Dal punto di vista della produzione, sono stato lasciato molto libero. Anche il cast mi ha seguito benissimo.”

D:”Rappresenta tutti i personaggi attraverso le pulsioni sessuali. Che messaggio voleva dare?”

L.Clark:”Il film è come la vita. Io ho 69 anni e volevo fare un film sulla vita interiore. Tutti noi ci siamo formati da giovanissimi, anche la nostra vita interiore. Volevo mostrare come la vita interiore interagisce con la vita esteriore. Come siamo stati forgiati, interiormente da giovani. Non dico che i protagonisti si comportino così proprio per quello che gli è accaduto da giovani, ma l’esperienza passata sicuramente influisce. Volevo fare un film sulla realtà però, l’ho scritto e diretto personalmente, perché gli sceneggiatori impongono le loro regole, che però non corrispondo. Sono un grande fan di Cassavetes e ci sono momenti nei suoi film in cui alcuni sanno che quello che sta accadendo è vita vera. Non sono qui per fare soldi, faccio film per me, cerco di essere onesto, di raccontare la vita per come è: imprevedibile, strana.”

D:”Ho notato che non c’è coerenza nei dialoghi. È stato più facile lavorare con i giovani?”

L.Clark:”Loro si sono fidati di me, loro devono fidarsi di me, sapere che non gli mentirò, e io devo essere certo della stessa cosa. Adesso ho un biglietto da visita che piace ai ragazzi, quindi capiscono la mia storia di 50 anni di esperienza. Loro capiscono, sanno quello che cerco di fare, così si insatura fiducia. Per me questo film era un modo per mandare a quel paese Hollywood. Se tutti guardano i film scaricandoli da internet, bisogna andare direttamente dai ragazzi, non girarli ad Hollywood. Voglio eliminare tutti i produttori, distributori per andare direttamente alla gente. Presto no avremo più cinema indipendenti e d’essai, ci saranno solo quelli che mostrano Batman. Io sono censurato, quindi mando a quel paese  tutti quei maledetti delinquenti. Per vedere Marfa Girl dopo questo Festival, cliccate  larryclark.com per vedere. Ho un produttore onesto qui col quale divideremo i guadagni dopo aver coperto i costi.”