Dal 30 gennaio al cinema, Companion è il nuovo horror con Sophie Thatcher e Jack Quaid che conferma nuovamente che l’amore tra robot ed essere umano non è affatto facile.Companion
racconta di un weekend tra amici in una baita remota che scivola nel caos dopo la rivelazione che uno degli ospiti è in realtà un robot. Non è la prima volta che al cinema si raccontano, in chiave comica, orrorifica o drammatica, le possibili relazioni tra esseri umani e robot.
Aspettando Companion
Companion
, esilarante horror-comedy ricca di sorprese e capovolgimenti, presto in arrivo nelle sale italiane, è solo l’ultimo degli esempi. Se c’è però una cosa che la storia del cinema ci insegna è che difficilmente, quando c’è di mezzo un sentimento tra uomo e macchina, le cose finiscono bene. Ecco cinque esempi che lo dimostrano.
Ex Machina
L’acclamato thriller sci-fi che ha segnato l’esordio alla regia dello scrittore e sceneggiatore Alex Garland è un’affascinante riflessione sul concetto di intelligenza artificiale, ma anche sull’umanità stessa, veicolata mediante il confronto fra un giovane programmatore informatico e una misteriosa donna robot di nome Ava.
Tra i due nascerà una complicità che diventerà man mano qualcosa di più, ma ovviamente il sentimento sarà osteggiato da chi vuole controllare e dominare Ava e farà di tutto per impedire questa fuga a metà tra la sopravvivenza e il romanticismo.
Her
Sebbene la relazione tra Theodore e Samantha riesca a superare molte delle sfide pratiche delle relazioni umane, il malinconico film di Spike Jonze si conclude ribadendo le innegabili differenze tra gli esseri umani e le intelligenze artificiali.
La capacità di Samantha di lavorare in multitasking e di elaborare informazioni a velocità sovrumane le permette di interagire e legare strettamente con migliaia di persone contemporaneamente, senza ovviamente contemplare la singolarità delle relazioni umane monogame. Una volta che Samantha ha imparato tutto il possibile da questi esseri umani, compreso Theodore, ben presto non ha più bisogno di avere una relazione con loro.
Flubber
Generalmente al cinema è l’essere umano a innamorarsi del robot, con tutte le conseguenze nefaste del caso. Ma cosa succede se invece è la macchina a sviluppare un sentimento nei confronti del proprio creatore umano, senza che questo sentimento venga effettivamente ricambiato?
Una risposta l’abbiamo con il divertente Flubber con Robin Williams, in cui un robot apparentemente semplice ed elementare, dal nome Weebo, dimostrato di aver sviluppato una personalità molto complessa e di poter esprimere autentiche emozioni umane, incluso il suo amore per il suo creatore, fino al punto di arrivare a sabotare segretamente la sua relazione con la moglie.
The Twilight Zone – Solitudine
La serie The Twilight Zone ha raccontato tantissime storie con protagonisti umani e robot. Uno degli episodi più significativi in tal senso è il settimo episodio della prima stagione, con protagonista James Corey, condannato per omicidio a cinquant’anni di reclusione su un asteroide deserto in completa solitudine.
Solo quattro volte all’anno ha la possibilità di avere contatti umani con tre ufficiali che consegnano i viveri, senza avere la possibilità di fermarsi per più di 15 minuti. Dopo 4 anni Corey non ne può più e ogni giorno medita di farla finita, ma da lì a poco riceve un “pacco speciale” che si rivelerà estremamente prezioso: contiene infatti un androide femminile che programmata per fargli compagnia in tutto. Le cose, anche in questo caso, non finiranno nel migliore dei modi. Vedere per credere.
I’m your man
Uno degli esempi più recenti di storia d’amore al cinema tra donna e androide lo troviamo in I’m your man, adattamento cinematografico dell’omonimo racconto del 2019 di Emma Braslavsky, presentato in concorso al 71esimo Festival di Berlino. Alma, archeologa del museo dell’Asia a Berlino, si sottopone a un esperimento particolare per ottenere fondi per i suoi studi sulla scrittura cuneiforme: dovrà convivere per tre settimane con Tom, un avveniristico androide sviluppato dall’azienda Terrareca.
La sua intelligenza artificiale, appositamente programmata in base al carattere e alle esigenze di lei, dovrebbe renderlo il compagno ideale di Alma, la cui vita si divide ormai esclusivamente tra la ricerca scientifica e il prendersi cura del padre, affetto da demenza senile. Sospeso tra commedia romantica e malinconica fantascienza, il film indaga sui rapporti fra individui isolati in città modernissime e impenetrabili, insicuri, più che degli altri, di sé stessi.