Il 5 luglio 2018 esce nei cinema italiani La prima notte del giudizio, l’atteso prequel della trilogia horror creata da James DeMonaco nel 2013. Diretto da Gerard McMurray e interpretato da Y’Lan Noel, Lex Scott Davis, Marisa Tomei, Joivan Wade e Luna Lauren Velez, La prima notte del giudizio è un thriller distopico prodotto dalla Blumhouse Productions e distribuito dalla Universal Pictures.
La prima notte del giudizio: la trama del film
Lo “Sfogo” è la tradizione annuale che permette agli americani di commettere qualsiasi crimine, incluso l’omicidio, nell’arco di dodici ore. Una notte di violenza nata da un esperimento sociale dei Nuovi Padri Fondatori d’America. La prima notte del giudizio racconta l’origine di un sistema che, sviluppato per abbassare il tasso di criminalità, esaspera la violenza negli Stati Uniti. Una criminalità concentrata nel distretto di Staten Island tra pericolose gang e violenza metropolitana.
La prima notte del giudizio: la recensione del prequel
La regola aurea della Blumhouse Productions è ormai chiara a tutti: non si può interrompere un franchise che ha incassato oltre trecento milioni di dollari worldwide. Dopo gli infiniti sequel/spin-off di Paranormal Activity, il Re Mida del cinema horror Jason Blum produce il prequel del cult di James DeMonaco del 2013; un horror che, mettendo in standby la storyline originale, racconta la violenta origine dello Sfogo. Un compito arduo che DeMonaco, qui nelle vesti di sceneggiatore, assegna a Gerard McMurray, l’autore del dramma metropolitano Burning Sands: il codice del silenzio e il produttore di Prossima fermata Fruitvale Station. Assoldato dalla Blumhouse Productions, Gerard McMurray realizza un prequel in linea con l’adrenalinica trilogia originale. Un trionfo di violenza che, tra l’estetica da videoclip e i guizzi gore, apre una nuova strada al franchise.
Senza raggiungere le vette del genere, la quadrilogia di The Purge conserva la dignità autoriale di un entertainment che, tra esecuzioni efferate e brividi horror, conquista il pubblico. Un cocktail di tensione e adrenalina che, accompagnato da una colonna sonora hip hop, anima una violenza metropolitana terrificante nel suo essere, seppur lontanamente, credibile. “Lo sfogo è uno strumento psicologico che tira fuori il buono e il cattivo di ognuno di noi”, afferma la dottoressa Updale, la creatrice dell’esperimento sociale interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei. Una “involuzione” che mostra la reale natura di un’America pronta a esplodere in tutta la sua brutale violenza durante la Prima notte del Giudizio.
Gli spettatori conoscono le terrificanti conseguenze dello “Sfogo” ma gli antieroi del prequel di McMurray no. Una “catarsi sociale” che evolve in una carneficina action lontana dal respiro distopico della trilogia originale. La prima notte del giudizio è così un concentrato di azione e jump scare che, tra sparatorie ed esplosioni, evade dagli orrori della natura umana. Un thriller imperfetto ma godibile che continua una saga di cui sentiremo parlare ancora a lungo. Dopotutto finché lo Sfogo conquista il box office mondiale, vale la regola aurea della Blumhouse Productions!