Il 29 ottobre uscirà in tutti i cinema italiani la nuova divertente commedia della Colorado Film: Belli di papà. Diretta da Guido Chiesa e interpretata da Diego Abatantuono, Andrea Pisani, Matilde Gioli, Francesco di Raimondo, Marco Zingaro, Barbara Tabita, Antonio Catania e Francesco Facchinetti, Belli di papà racconta la storia di Vincenzo (Diego Abatantuono), un imprenditore di successo che ha un solo grande cruccio, i suoi tre figli. Matteo (Andrea Pisani), Chiara (Matilde Gioli) e Andrea (Francesco di Raimondo) vivono infatti una vita piena di vizi che porta Vincenzo a fingere la bancarotta fraudolenta per costringerli a fare una cosa che non hanno mai fatto prima: lavorare. Ma anche i tre ragazzi daranno a loro volta una lezione a Vincenzo che gli farà di capire di non essere stato il padre perfetto che ha sempre creduto di essere…
Interpretato prevalentemente da attori quasi esordienti e caratterizzato da una storia vista e rivista, Belli di papà poteva essere un clamoroso buco nell’acqua. Eppure così non è stato. La regia a fuoco di Guido Chiesa e il cast eccellente sono infatti i punti vincenti di Belli di papà, una delle commedie più graziose che ci ha regalato il cinema italiano negli ultimi tempi. Le nuove generazioni, da sempre etichettate come “pigre”, sono infatti il centro del film di Chiesa che diverte, invitando alla riflessione. Dopotutto, i giovani di oggi non sono poi così male come vengono descritti dai media o dai politici; e, a dimostrazione di questo, ci sono tre quasi esordienti che, dividendo la scena con un grande del cinema italiano come Diego Abatantuono, aprono uno spiraglio di luce anche sulle nuove generazioni di attori che, se messe alla prova, possono regalare grandi performances. Belli di papà inoltre, avendo nel cast molti Youtubers, è anche un incentivo per tanti giovani artisti a mostrare il loro talento perché, come ha detto lo stesso Pisani durante la conferenza stampa, il salto dalla propria cameretta al grande schermo non è più così impossibile. Il film di Chiesa è così, nonostante il tono da classica commedia italiana, un omaggio alle nuove generazioni e un invito a guardare i ragazzi di oggi senza le lenti di quel patetico moralismo che li ha sempre descritti come “bamboccioni”. Un risultato eccellente che, confermando il talento di Diego Abatantuono e la dimestichezza con più generi cinematografici di Guido Chiesa, riesce nella difficile impresa di riportare in alto il genere più amato dagli italiani.
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