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Interstellar, la recensione

Uno dei film più attesi dell’anno è sicuramente Interstellar di Christopher Nolan, nelle sale italiane dal 6 Novembre distribuito dalla Warner Bros. Quando pensi di aver visto tutto sul grande schermo, questo regista visionario e moderno che ha firmato pellicole come Inception e Il Cavaliere Oscuro, sorprende ancora una volta con una storia di fantascienza dal cuore umano.

int2Matthew McConaughey interpreta Cooper, un ex ingegnere che vive come agricoltore nella campagna americana, fino a quando il mondo richiede il suo aiuto per essere salvato. In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico colpisce duramente l’agricoltura e un gruppo di scienziati, sfruttando un “whormhole” per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le immense distanze del viaggio interstellare, cercano di esplorare nuove dimensioni. Il granturco è l’unica coltivazione ancora in grado di crescere e loro sono intenzionati a trovare nuovi luoghi adatti a coltivarlo per il bene dell’umanità. Cooper sembra essere l’uomo giusto, ma deve prendere una dura decisione: abbandonare i due figli per una missione nello spazio sconfinato, senza sapere quando e se potrà tornare ad abbracciarli.

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“Per me l’esplorazione dello spazio rappresenta l’estremo assoluto dell’esperienza umana

” ha detto il regista, confermando la ricchezza della struttura narrativa di questo film, aperto ad infinite esperienze, sia fisiche che emotive. Dalla prima all’ultima scena il ritmo è sostenuto e la tensione si percepisce vivamente, fino ad un’esplosione di sensazioni nel finale epico ed emozionante, anche grazie alla suggestiva colonna sonora del mitico Hans Zimmer. Lo spazio non è solo uno scenario magico e avvolgente in cui i personaggi si muovono e cercano di portare a termine la loro missione, ma diventa uno strumento per fare i conti con i propri fantasmi e la propria natura inguaribilmente umana. Come Gravity o il precedente Moon, il film parla di un’avventura nell’universo, ma il motore della storia è il cuore pulsante di umanità, il concetto di famiglia, avvolto da una fantascienza nuova tra poesia e misticismo. McConaughey regala un’altra sua ottima interpretazione, commovente e dirompente nello stesso momento, lasciando dietro Jessica Chastain e Anne Hathaway, convincenti ma abbastanza ordinarie. Nolan sceglie il registro di una potenza visiva delle immagini, che donano al film un fascino estetico  senza precedenti, e permette allo spettatore di esplorare insieme a lui quell’universo silenzioso, esteso ed enigmatico, che nasconde sorprese e prove dietro l’angolo.

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Letizia Rogolino
Letizia Rogolino
Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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