Cristina Comencini torna al cinema con una commedia corale che segna l’ultima apparizione cinematografica di Virna Lisi al fianco di un cast internazionale. Latin Lover è un film che va alla ricerca di una nuova identità femminile, fuori dal conflitto tra donne. È la scoperta della libertà di essere finalmente se stesse, come dirà Marisa Pareder in una scena centrale, libere dallo sguardo maschile. Ma chi è quest’uomo mitico adorato dalle donne che dice di non averle mai capite fino in fondo?

Con l’aiuto della regista e dell’eccezionale cast si intraprenderà un viaggio all’insegna dei retroscena e delle curiosità dietro le quinte.

Come è cambiata la figura dell’attore nel tempo?

Cristina Comencini: Il cinema di quegli anni era mitico ed anche gli attori conservavano un alone magico. Non si aveva paura di esser miti. Oggi sono cambiate le cose, è mutata la vita sostanzialmente.

Un lungo sospiro e prende la parola

Angela Finocchiaro: Io sono un mito assoluto per i miei cani. A loro vado sempre bene. La mia generazione ha distrutto tutto. Invece tu, Francesco Scianna (Saverio Crispo) come hai vissuto l’essere un mito?

Francesco Scianna: È rarissimo interpretare più personaggi nello stesso blocco. Cristina mi ha fatto un grande regalo spingendomi con questo ruolo a giocare con me stesso. Ho vissuto una molteplicità di sentimenti, anche se la dimensione vera e propria del divo non mi è arrivata. Ho cercato maggiormente di comprendere la grande umanità di Saverio. Era un uomo bisognoso di amore, pur avendo la fama di latin lover. Ho capito, infine, anche grazie al mio bagaglio culturale sul cinema passato che tutte le più grandi personalità hanno sembre qualche valvola fuori posto. Sì, bisogna essere un po’ folli.

Non resiste nell’intervenire anche

Neri Marcorè: Quando ho letto la sceneggiatura pensavo che un personaggio del genere fosse passato. Temevo che potesse risultare un film antipatico. Invece, più si andava avanti e più mi rendevo conto che era funzionale toccava varie corde dalla comicità, allo sconforto e, nella carrellata dei vari spezzoni di film è stato anche nostalgico. In realtà, avrei voluto essere io il protagonista.

Da cosa è stata ispirata la location?

Cristina Comencini: In principio, eravamo orientati sulle Marche, ma dopo qualche esitazione non abbiamo avuto dubbi che era la Puglia il nostro luogo ideale. Ci piaceva il rapporto tra piccolezza paesana e grandezza del mondo.

Hai pensato subito alla forma della commedia?

Cristina Comencini: L’idea iniziale era volta verso la tragedia, ma il mio amore per la commedia lo conoscete tutti. Ho voluto unire divertimento e commozione sentimentale.

Il microfono ripassa nelle mani del  Don Giovanni”:

A quale divo ti sei ispirato?

Francesco Scianna: Io ho vissuto un’epoca diversa. Ho avuto solo modo di studiarli i grandi personaggi. Noi  ci troviamo in una fase di passaggio è un periodo positivo della nostra storia perchè credo che porterà ad una rinascita molto bella. Anche se sono convinto che il nostro cinema non sia mai morto e questo che vi proponiamo, probabilmente, ne è l’esempio.

Per incrinare l’immagine del latin lover nei confronti delle figlie c’era bisogno di scoprire che il padre era omosessule o, più correttamente, bisessuale?

Cristina Comencini: Penso che uomini così belli, così amati cadano spesso nella bisessualità. Forse è il sentirsi troppo voluti o il non accontentarsi più di ciò che si ha e, perciò, spesso ci si rifiugia nell’altro. è una parte nascosta, ma molto umana su cui abbiamo pensato di non sorvolare perchè anche personaggi apparentemente perfetti soffrono e si dilaniano interiormente

Questo è un film che regala un’ultima interpretazione di una grande artista. Come vi piace ricordarla Virna?

Cristina Comencini: Ci manca moltissimo. Era una donna forte, sincera, mai sdolcinata. Per me, anzitutto, un’amica. La scena che mi ha fatto più ridere è quando lei si ritrova brilla, seduta per terra, senza peli sulla lingua. Ecco, lì non avrei mai pensato che fosse malata, ma Virna voleva raggiungere il marito. Io la voglio ricordare col sorriso e questo film è pieno di lei.

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E con grande dispiacere, l’ultimo pensiero va a questa immensa signora del Grande Cinema italiano. Una storia nella storia” in uscita dal 19 Marzo in tutti i cinema.