Far East Film 17: vince il Sud Corea con tre film

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Joe Hisaishi

e Jackie Chan: impossibile non partire da qui, se vogliamo raccontare il Far East Film Festival, perché raccontare il Far East Film Festival significa raccontare la sua reputazione internazionale. Un obiettivo progressivamente conquistato – e tenacemente costruito – nell’arco del tempo, anno dopo anno, sogno dopo sogno, fino appunto al traguardo della diciassettesima edizione e dei suoi due ospiti più emblematici.

Accettando l’invito del CEC di Udine, mister Joe Hisaishi e mister Jackie Chan hanno ufficialmente consacrato il peso specifico raggiunto dal FEFF in Estremo Oriente. E così, come loro, anche tutte le altre guest stars, oltre 40 da 11 paesi dell’AsiaDopo 10 giorni di proiezioni e incontri al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine”, e di coloratissime incursioni nel centro cittadino (un centinaio, quest’anno, gli appuntamenti connessi al Festival), è dunque tempo di bilancio per l’edizione 2015. Un’edizione che, al netto della scaramanzia per il numero 17 e al netto anche della sfortunata corrispondenza tra ponti e weekend, ha visto crescere del 20% le entrate dirette (165 mila euro d’incasso tra accrediti, sbigliettamento, merchandising), totalizzando circa 60 mila spettatori. Un pubblico fedelissimo, quello dei fareasters,europeo e internazionale, composto da giornalisti, critici, studenti, esperti, addetti ai lavori e, soprattutto, da gente che ama le visioni d’Oriente.  

E proprio i fareasters, che dal 1999 sono l’unico giudice dei titoli in concorso, hanno premiato la Corea del Sud con una storica tripletta: il commovente Ode to My Fatherdi Jk Youn si è portato a casa il Gelso d’Oro 2015, seguito da The Royal Tailor di Lee Won-suk (già vincitore del Gelso d’Oro 2013) e da My Brilliant Life di E J-yong! Gli accreditati Black Dragon hanno invece preferito il melodramma The Last Reel della regista Sotho Kulikar, primissimo titolo cambogiano nella storia del FEFF, mentre anche i web-giurati di MYmovies.it hanno incoronato The Royal Tailor. Ritornando, brevemente, alle cifre, il Festival ha superato altre ottime soglie del 2014:1273 accreditati (le provenienze coprono, in totale, 16 nazioni) con un notevolissimo incremento di pezzi venduti al bookshop (tra libri, dvd e, per l’occasione, spartiti di Joe Hisasihi). Diverse migliaia, inoltre, le persone messe in circolo dal calendario degli Eventi, paralleli al calendario cinematografico e culminati, ancora una volta, nel sesto Far East Cosplay Contest e nella Notte Gialla. Numeri grossi, importanti, cui ovviamente bisogna sommare anche il preziosissimo contributo dei 150 volontari che hanno affiancato lo staff.

E ora? Guardando al Far East Film Festival 18, gli organizzatori anticipano l’intenzione, la necessità, di ampliare la sezione dedicata al mercato cinematografico. È tempo di investimenti!

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