Forever Young, la recensione del nuovo film di Fausto Brizzi

In questa epoca si sono estinti i nonni e spero che, come in Jurassic Park, un giorno li resuscitino di nuovo con un embrione” ha detto il regista italiano Fausto Brizzi durante la conferenza stampa di presentazione del suo nuovo film Forever Young, nelle sale italiane dal 10 Marzo 2016. Al centro di quello che lui stesso definisce il suo film più cattivo, infatti, c’è la paura di invecchiare con le relative responsabilità, relazioni e la trasformazione del personale aspetto fisico. “Trovo terrificanti gli uomini che si tingono la barba, li vedo a km di distanza. Questa è l’ età dell’apparire…da anni non firmo più autografi perché mi chiedono i selfie” ha aggiunto Brizzi.

Oggi tutti sono alla ricerca della gioventù perduta e Forever Young racconta la storia di alcuni personaggi impegnati ad affrontare il tempo che passa. L’avvocato Franco interpretato da Teo Teocoli, è un adrenalinico settantenne appassionato di sport che non vuole appendere le scarpe da ginnastica al chiodo, nonostante i problemi di salute. La figlia Marta (Claudia Zanella) e suo genero Lorenzo (Stefano Fresi) lo stanno per far diventare nonno e questo evento suggerisce un cambiamento troppo radicale per lui. Angela (Sabrina Ferilli) è un’estetista di 49 anni, ed inizia una storia d’amore con un ragazzo di 20 anni, osteggiata dalla madre di lui, Sonia (Luisa Ranieri), sua amica. Diego (Lillo) è un DJ radiofonico di mezz’età che deve fare i conti con gli anni che passano e con un nuovo giovanissimo e agguerrito rivale. Infine Giorgio (Fabrizio Bentivoglio) ha 50 anni e una giovanissima compagna, ma la tradisce con una coetanea.

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Rispetto ai suoi lavori precedenti il regista di Notte prima degli Esami ed Ex, sembra aver leggermente virato verso un contenuto più denso ed interessante, mantenendo tuttavia il suo registro leggero ed umoristico. Il tema è molto attuale, ma fortunatamente il film non si risolve semplicemente in una serie di gag demenziali e battute tristemente scontate da cinepanettone. Brizzi, infatti, si prende cura dei suoi personaggi con una sceneggiatura lineare e attenta, e condisce il tutto con una colonna sonora anni ’80 che dona ritmo al film e trasporta gli spettatori in una piacevole nostalgia vintage. I protagonisti della sua storia sono irrecuperabili e ossessionati dalle loro debolezze e limiti, sia nel settore professionale che all’interno del nucleo familiare. Devono scontrarsi con la realtà per realizzare la loro vera condizione e venire a patti con la propria vita che, nonostante l’età matura, ha ancora molto da offrire. “A 70 sono forever e basta, ho una famiglia da curare, tre figlie femmine. Certo non puoi essere spensierato come una volta, ma mi mantengo in forma e ho vissuto tante epoche e sono sempre stato coerente. Comunque tutti dovrebbero mantenersi giovani…Viva i Forever Young!” ha sottolineato Teo Teocoli, mentre Brizzi ha aggiunto ironicamente: “Preferisco i nonni che guardano i nipoti invece di quelli che vanno a pilates …intanto si consumano calorie ugualmente“.  Lillo in particolare si rivela la scelta vincente, con il suo personaggio centrale esilarante intorno al quale ruotano come satelliti gli altri protagonisti, chi più debole chi meno. Non mancano tuttavia delle situazioni già viste troppe volte nel cinema italiano, che ci riportano bruscamente all’ibrido filmico che ormai ci ha stancato ed è evidente la scelta commerciale del giovane youtuber Francesco Sole che per fare l’attore ha ancora molta strada da fare. Rispetto al coraggio di Perfetti Sconosciuti e Lo Chiamavano Jeeg Robot, Forever Young non si spinge oltre ma resta dentro i canoni della commedia italiana di intrattenimento con una buona sceneggiatura e un cast simpatico e di talento. Tuttavia è da vedere per farsi due risate intelligenti in compagnia.

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