Accendere il TG, la radio, i social network e scoprire purtroppo, che la mitica Franca Valeri è passata a miglior vita a 100 anni è un dispiacere condiviso da tutti. In particolar modo, le persone che all’epoca hanno avuto il piacere di scoprire il talento di quella ragazza con gli occhi grandi e i capelli corti, ne hanno risentito particolarmente. Donna di grande spessore, cultura, adeguata in ogni circostanza, è stata un punto di riferimento per tutte le giovani attrici che volevo emulare la sua carriera. Nessuna però, è mai arrivata al suo livello.
Chi era Franca Valeri?
Alma Franca Maria Norsa, nome d’arte Franca Valeri, nacque a Milano il 31 luglio 1920, da padre ebro e mamma cattolica. Grazie alla sua spiccata verve e simpatia è stata la prima attrice comica italiana, aprendo la strada a tante altre colleghe che cercavano in qualche modo di seguire la sua scia. Il suo mettersi sempre in discussione, sfruttare la sua voce e la sua figura esile per dar vita a divertenti parodie, che hanno contribuito a consacrarla tra le più grandi attrici di tutti i tempi è stato sempre un sinonimo di intelligenza. Importante il suo debutto nella televisione nel 1959, con la commedia di George Bernard Show intitolata Idillio villereccio, nel quale interpretava una ragazza inglese in vacanza al fianco di Vittorio Caprioli, uno scrittore di guide per il turismo.
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Il trasformismo di Franca Valeri
Le prime esperienze a teatro, alla televisione, le hanno permesso di costruirsi una padronanza del suo corpo e soprattutto della sua voce, come nessun’altra prima di lei. Milanese di nascita, è riuscita a giocare sul clichè, secondo il quale al nord tutti sono con la puzza sotto al naso. Per questo motivo, fu ‘semplice’ dar vita al personaggio della Signorina Snob, attrice sofisticata, elegante e che si faceva chiamare “La Franca”.
Al tempo stesso, Franca Valeri riuscì a creare uno dei suoi cavalli di battaglia, utilizzato anche come ‘soprannome’ ancora oggi: la signora Cecioni. Tipico look da casalinga di un tempo, con bigodini in testa e vestaglia accollata, indispensabile per la sua vita, il rapporto (ossessivo) con la madre. La celebre battuta “Pronto mààààà?” È rimasta incisa nel cuore, nella mente e nelle orecchie degli italiani, che sono cresciuti con i suoi skatch divertenti. Da un punto di vista storico culturale, il personaggio della Cecioni era l’esatta rappresentazione dell’italiano medio degli anni ’50, e in particolar modo, delle donne italiane che iniziavano a respirare maggiore indipendenza.
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Il cinema con Franca Valeri
Una donna completa come era Franca Valeri non poteva esimersi dal praticare il ruolo di attrice anche nella settima arte. La sua carriera nel mondo del cinema è durata dal 1950 al 1983, scrivendo per la maggior parte delle volte le sue parti e i suoi monologhi. Nel corso della sua carriera non si è mai risparmiata, cercando di dare il meglio di se in ogni progetto che la vedeva coinvolta e diretta da grandi registi italiani quali Alberto Lattuada, Federico Fellini, Steno, Dino Risi, Mario Camerini e Mario Monicelli. Tra i successi più eclatanti, quelli dove la vedono interpretare il ruolo di una donna in cerca dell’amore vero, come ne Il segno di Venere affiancata dall’immensa Sophia Loren o ancora Il Vedovo, nel quale divide la scena con il grande ‘cretinetti’ Alberto Sordi.