Chris Hemsworth, uno dei divi più attesi sulla croisette 2024, si è detto entusiasta nel poter esplorare lidi lontani dalla sua comfort zone, evitando di rimanere incastrato nei limiti che hanno i supereroi.
Dopo aver interpretato per anni il Dio del tuono Thor, l’amato attore hollywoodiano ha provato questa volta a scegliere una strada più dissestata di quanto si possa immaginare. Non è di certo un segreto che la sua feroce bellezza abbia aiutano a innescare la scintilla, portandolo alla nomea di sex symbol ancor prima che di star del cinema.
Che si parli di blockbuster adattati da fumetti, cosiddetti cinecomics, o che ci si sposti su commedie molto lineari, al 95% la chiave del suo operato ha sempre aperto scenari che facessero leva sul carisma fascinoso, dato soprattutto dall’estetica.
Chris Hemsworth a Cannes: un super non eroe
In occasione del Festival di Cannes 2024, pochi giorni fa, Hemsworth insieme ad Anya Taylor-Joy e George Miller hanno presentato il nuovo ruggente Furiosa: A Mad Max Saga. Durante un’intervista l’attore australiano ha elaborato un discorso che tra le righe, e neanche troppo velatamente, fa intendere la sua sentita volontà di liberarsi dall’etichetta del sex symbol perfetto.
“L’ho trovato meraviglioso: interpretare il cattivo, trasformarsi e abitare una fisicità completamente diversa è stato molto divertente. Mi è piaciuto molto. Ed è stato quello che mi ha attratto di più di questo ruolo. Mi piaceva l’idea di sporcare tutto, essere disordinato, brutto, violento, caotico, piuttosto che rinchiudersi nella scatola un po’ prevedibile del supereroe. Ci sono un sacco di regole a cui bisogna attenersi. Con questo film ho potuto ignorarle ed è stato bello.”
Con queste parole l’attore ha chiaramente dato sfogo a una sorta di necessità di rinuncia, in ambito estetico, per dar spazio ad altro.
Coprirsi di make-up per mostrare che sotto c’è altro
Il suo personaggio in Furiosa, Dementus, è una sorta di ambizione attoriale. Imbruttito dal trucco e inasprito nell’interpretazione, viste le intenzioni opposte a quelle della protagonista, Chris ha coraggiosamente provato a cambiare rotta. Nessun occhio di bue che lo illumina come la star assoluta del racconto, nessuna azione benefica che lo faccia simpaticamente empatizzare con lo spettatore, nessun bel faccino pulito e ammiccante.
“In generale è stato rinfrescante fare qualcosa di diverso. Adoro interpretare un supereroe, ma ha i suoi limiti” ha aggiunto, prendendo in parte le distanze dalla bidimensionalità di quei personaggi super positivi, che per un attore, dopo 13 anni sotto il mantello, possono rivelarsi più degli ostacoli che dei trampolini per la crescita professionale.
Buono o cattivo, al mantello non si sfugge
Ai microfoni di Entertainment Weekly, l’attore ha poi concluso ironizzando (ma non più di tanto), su un dettaglio che odia ma che pare inseguirlo costantemente. “Ho dovuto farlo anche in questo film. Ed è rosso, o comunque diventa rosso verso la fine, il che è assurdo. Li odio, sono così poco pratici.”
L’oggetto a cui Hemsworth si riferisce è appunto il mantello, così iconico per Thor ma così poco pratico a detta sua. Ebbene anche nel nuovo capitolo della saga di Miller, un mantello molto simile a quello di casa Marvel ha dovuto fargli compagnia in scena, suo malgrado. Una piccola croce dunque che pare non abbandonarlo, vedremo se anche i prossimi ruoli lo porteranno a doversi calare in qualche personaggio “armato” di questo lungo e scomodo capo d’abbigliamento.
Nell’attesa però, tutti pronti ad accendere i motori per dirigerci al cinema dal 23 maggio e goderci Furiosa: A Mad Max Saga, prequel di Mad Max: Fury Road e quinto capitolo della saga.