Abbiamo visto in occasione della 42esima edizione del Giffoni Film Festival uno dei film di animazione più attesi dell’anno: Un Mostro a Parigi. Prodotto da Luc Besson e diretto da Bibo Bergeron Un Mostro a Parigi racconta la storia del simpatico cineoperatore Emile (Sebastien Desjours/Enzo Decaro) e del suo strambo amico Raoul (Gad Elmaleh/Enrico Brignano), diretti verso la dimora di uno scienziato pazzo per recuperare una cinghia per il proiettore di Emile. Giunti nel laboratorio dello scienziato pazzo i due, a causa di un innocuo incidente, danno vita ad una miscela esplosiva di pozioni che ingigantisce nel vero senso della parola una microscopica pulce, rendendola il famoso mostro che terrorizza Parigi. La gigantesca pulce, spaventata dalle reazioni dei parigini al suo ingombrante aspetto, si rifugia nel camerino della bella Lucille (Vanessa Paradis/Arisa), scoprendo la sua innata passione e il suo innato talento per la musica e divenendo un vero e proprio artista parigino, ribattezzato per non destare sospetti Francoeur (Mathieu Chedid/Raf). A complicare la già particolare situazione di Emile, Raoul e Francoeur sopraggiungerà il malvagio prefetto Maynott ( Francois Cluzet/Maurizio Mattioli), intenzionato a uccidere la pulce per ottenere il consenso del popolo. Tra meravigliose performance musicali, incredibili inseguimenti tra le vie di Parigi, fiori giganti e tanto tanto romanticismo Emile, Raoul e Lucille scopriranno che l’amore, i sentimenti e la compassione possono essere presenti anche nel più piccolo degli esseri viventi.

Diretto da Bibo Bergeron, già artefice di spettacolari film di animazione del calibro di La strada per El Dorado e Shark Tale, Un Mostro a Parigi è la vera rivelazione di questa 42esima edizione del Giffoni Film Festival. Caratterizzato da un uso della animazione divertente ma mai gratuito, da un ritmo dinamico, da personaggi esilaranti (la scimmia e Francoeur in primis) e da uno stile retrò imperdibile Un Mostro a Parigi può chiaramente essere dichiarato il miglior film di animazione degli ultimi anni, merito della esperienza e delicatezza di Bergeron e delle ottime musiche di Mathieu Chedid, splendidamente interpretate dai nostri cantanti Raf e Arisa. Bergeron, oltre a conferire una spettacolare rappresentazione della Parigi del 1910, curata nei più minimi dettagli, riesce a innalzare il livello del film di animazione ad un grado più maturo, sulla scia di Monsters & Co e Up, divertendo i più piccini ma al contempo emozionando anche i più grandi con le storie della tenera pulce canterina Francoeur. L’idea di prendere vecchi classici (La Mosca in primis) e riadattarli sotto forma di cartoon era già stata utilizzata dalla Dreamworks Animation con il film Mostri contro Alieni ma il risultato complessivo dell’opera era solo poco più che gradevole. Con questo Un Mostro a Parigi invece si è osato di più, discostandosi dai film tipicamente dolescenziali (la trilogia di Diario di una Schiappa), puntando più alle emozioni che all’aspetto giocoso e ottenendo così più che un semplice cartone una vera e propria opera cinematografica di alto livello. Qualora voleste gustarvi un film di animazione capace di intrattenere, divertire ed (ancora più importante) emozionare non perdetevi per nulla al mondo questo piccolo capolavoro di Bibo Bergeron.

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