Dopo aver percorso una trentennale e fiorente carriera musicale come quella degli Stadio non è sempre semplice mettersi in gioco ciclicamente e la band in questione lo dimostra in particolar modo con l’ultimo Diamanti e caramelle, uscito dopo due anni da Diluvio universale.
Il minimo comune denominatore di questo prodotto discografico è il tema dell’amore, ostentato in testi edulcorati, a tratti agrodolci, ma spesso prevedibili come dimostrato da liriche del tipo “io non voglio lasciarti per esser lasciato / è sbagliato” (nel brano Inseparabili). Le dinamiche espressive sono quasi esclusivamente riconducibili ad un pop-rock facilmente fruibile e ne sono chiaro esempio Poi ti lascerò dormire, Diamanti e caramelle e La promessa, quest’ultimo presente in doppia versione, in cui la seconda differisce dalla prima per l’ospite che inserisce e ed intreccia la propria voce con con quella del frontman Gaetano Curreri : Noemi. Questo sound tende a mantenersi costante in tutto l’album, fatta eccezione per Piuttosto che non averti mai incontrato nel quale si percorre un excursus intermittente in stile lounge, e nei toni più accesi di Amore addio dove si fa spazio un solo di chitarra del virtuoso shredder Andrea Fornili. Degno di nota è l’omaggio che la band ha voluto rendere con Gaetano e Giacinto a due compianti protagonisti del calcio italiano come Gaetano Scirea e Giacinto Facchetti.
Se volessimo tirare le somme però Diamanti e caramelle sembra un album composto “per contratto”, un pò forzato e forse troppo poco per un gruppo come gli Stadio.