Gollum: 10 cose che non sai sul personaggio de Il Signore degli Anelli

Gollum Il Signore degli Anelli
Chi è Gollum (Foto: Ansa) - Newscinema.it

Gollum Il Signore degli Anelli
Chi è Gollum (Foto: Ansa) – Newscinema.it

Seppur sia molto importante nel mondo fantasy di Tolkien, Gollum compare solo in due opere, ma trova spazio anche nelle Appendici, nei quali vengono aggiunti dettagli sulla sua storia prima dei fatti narrati ne Il Signore degli Anelli.

Gollum è stato certamente uno dei personaggi di punta dell’adattamento cinematografico di Peter Jackson dell’acclamata trilogia epica di J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli.

Nei libri Gollum è una figura profondamente tragica, ma Andy Serkis – l’attore che l’ha portato in vita grazie ad un’innovativa tecnologia appositamente per il film – gli ha conferito ancora più spessore, incarnando una creatura bizzarra che ha perso il suo vero io. Nonostante sia già una figura abbastanza notta, ecco 10 cose che non sai su colui che una volta era Sméagol, Hobbit della stirpe degli Sturoi.

1) Gollum ha rivoluzionato la Motion Capture

L’interpretazione di Andy Serkis segna la prima volta in cui un personaggio realizzato in computer grafica è sembrato così reale, al punto che nel 2003 gli MTV Movie Awards hanno creato una categoria espressamente dedicata a Gollum. Andy Serkis e la sua interpretazione di Gollum sono interamente responsabili, in senso positivo, dell’industria della Motion Capture e della Perfomance Capture che conosciamo oggi.

Un piccolo passo indietro. In italiano “cattura del movimento”, la Motion Capture è il processo di registrazione del movimento del corpo umano o di oggetti, utilizzato in campo medico, militare e nell’intrattenimento. Quando l’acquisizione coinvolge viso, quindi la mimica facciale, dita ed altri movimenti più raffinati, si parla di Performance Capture.

In una maniera del tutto all’avanguardia per quei tempi, per l’interpretazione di Gollum Andy Serkis indossò dunque un vestito ricoperto da alcuni marcatori mentre i computer, nel frattempo, creavano un’immagine stilizzata dell’attore riproducendo digitalmente i suoi movimenti.

2) Gollum è Grendel

Gollum può sembrare una figura singolare nella letteratura, ma in realtà Tolkien ha basato il personaggio su Grendel, il cattivo abitante delle paludi del poema epico antico inglese Beowulf.

Un reietto un tempo umano, il corpo di Grendel si è trasformato in una forma mostruosa durante gli anni di esilio. Grendel è anche il diretto discendente di Caino, il personaggio biblico che uccide il proprio fratello.

Gollum, invece, inizia la sua vita come Hobbit chiamato Sméagol. Consumato dal potere dell’Unico Anello, uccide il suo amico e cugino Déagol e si trasforma a poco a poco in Gollum, mentre l’anello lo corrompe e lo consuma per diversi secoli. Entrambi i personaggi, non a caso, parlano in terza persona e possiedono una forza e una durata di vita innaturali.

Gollum (Foto: Ansa) – NewsCinema.it

3) Gollum era buono, un tempo

Sméagol, che ha acquisito l’anello attraverso l’omicidio a sangue freddo del suo amico Déagol, non si è trasformato subito in Gollum. È quando i familiari hanno cominciato a sospettare di lui per la scomparsa di Déagol che il suo comportamento è drasticamente diventato più “bizzarro” e solitario del solito.

C’è una teoria secondo la quale il potenziale malvagio era in lui fin dall’inizio. Eppure, fino a prima di trovare l’anello, Sméagol era considerato amichevole e socievole come il resto degli Hobbit.

4) La quasi redenzione di Gollum

C’è un momento ne Le due torri – meno esplicito nell’adattamento cinematografico – in cui Gollum è stato a un passo dal tornare al suo io originale. Nel corso del loro viaggio insieme, Frodo vede nella creatura precedentemente nota come Sméagol il suo proprio possibile futuro qualora non riuscisse a termine il suo compito. A sua volta Gollum, invece, vede in Frodo le sue origini e la possibilità di una redenzione qualora la missione avesse effettivamente successo.

Tolkein stesso individua precisamente questo momento, affermando che mentre Sméagol guarda Frodo dormire inizia seriamente a considerare di abbandonare il suo piano di tradimento al fine di aiutarlo nella missione, assicurandosi così la propria redenzione. Però poi Sam si sveglia e, temendo il peggio, chiede a Gollum cosa stia facendo, interrompendo i suoi pensieri.

5) Gollum era, una volta, facoltoso

Sméagol, Hobbit della stirpe degli Sturoi, nacque in una famiglia importante di cui sua nonna era la Matriarca regnante. Dopo aver ucciso Déagol per rivendicare la proprietà del suo “regalo di compleanno”, Sméagol, come sappiamo, cominciò a trasformarsi.

Incredibilmente, nonostante fossero ricchi e di alto rango, i suoi legami familiari non riuscirono a salvarlo dall’esilio. Sua nonna stessa fu la responsabile dell’allontanamento di Sméagol anche se, ancor prima dell’esilio, i familiari lo avevano già ribattezzato Gollum, in riferimento all’orribile suono di deglutizione che aveva iniziato a emettere involontariamente.

6) A Gollum è sempre interessata la pesca

Il giovane e incorrotto Sméagol faceva parte della stirpe degli Sturoi, pescatori di professione. Quando incontriamo Gollum ne Le Due Torri, aveva già perso il gusto per quasi tutti i tipi di cibo, a eccezione del pesce.

L’unico momento in cui vediamo Gollum veramente felice senza il suo tesoro, inoltre, è quando si tuffa nella Piscina Proibita mentre canta una canzone allegra e colpisce a morte un pesce su una roccia.

7) Gollum, fondamentalmente, è un eroinomane

Nelle interviste Serkis ha più volte dichiarato di aver interpretato Gollum come se fosse a tutti gli effetti una “persona” dipendente dalle droghe, immaginando dunque l’anello come qualcosa in grado di controllarlo, al pari di una sostanza stupefacente. D’altro canto la schizofrenia e la menzogna patologica sono anch’esse conseguenze, talvolta, delle dipendenze.

Sul set, Serkis scelse di rimanere nel personaggio anche durante le pause, dal momento che temeva di perdere il realismo qualora avesse abbandonato la recitazione anche solo per un istante.

Andy serkis Gollum
Andy Serkis è Gollum (Foto: Ansa) – Newscinema.it

8) I cinque secoli di Gollum con l’anello

Sméagol/Gollum ha tenuto l’anello per 478 anni, il che lo rende il secondo Portatore dell’Anello più longevo dopo Sauron. Alla sua morte aveva 589 anni, il che significa che ha trascorso l’81% della sua vita ossessionato dall’Anello del Potere.

Grazie alla loro esperienza con l’Anello, i tre Hobbit ottennero il passaggio in un regno che è praticamente il Paradiso degli Elfi. La ricompensa per il povero Gollum fu quella invece di bruciare nell’infernale pozzo di lava all’interno del Monte Fato.

9) La diagnosi ufficiale di Gollum: disturbo Schizoide di Personalità

La psicosi di Gollum, nonostante appartenga a condizioni soprannaturali, può essere comunque studiata come un disturbo mentale reale. Un gruppo di studenti di psichiatria ha cercato di diagnosticare Gollum/Smeagol come se fosse reale: in un breve ma dettagliato documento, pubblicato nel 2004 la malattia mentale di Gollum è stata identificata come Disturbo Schizoide di Personalità.

Gli studenti descrivono Gollum come un “maschio Hobbit di 587 anni, single e senza fissa dimora” che mostra “un comportamento antisociale, una crescente aggressività e la preoccupazione per l’unico anello”. Non avendo una storia di abuso di sostanze, gli studenti attribuiscono le cause del suo aspetto fisico alla malnutrizione (data da una dieta “estremamente limitata” a base di pesce crudo) e allo stile di vita. La valutazione è tanto solida quanto divertente.

10) John Lennon ha quasi interpretato Gollum

Alla cerimonia degli Oscar del 2003, Paul McCartney ha incontrato Peter Jackson e gli ha rivelato che ai tempi d’oro dei Beatles, i quattro artisti di Liverpool avevano proposto a Stanley Kubrick un film su Lo Hobbit. La loro versione prevedeva Paul come Frodo, George come Gandalf e Ringo come Sam. John Lennon, invece, sembrava particolarmente desideroso di calarsi nel ruolo di Gollum.

Nel 1969, Tolkien vendette i diritti delle sue opere alla United Artists, si dice con la clausola di non far avvicinare i Beatles al film. Sembra improbabile, in effetti, immaginare la loro versione altrettanto epica come la trilogia di Jackson.

By Benedetta Pellegrini

Esperta di nuovi e vecchi media, scrivo principalmente di grande e piccolo schermo, come anche di sostenibilità, innovazione e sviluppo umano. Anagraficamente Gen Z, sono Millennial nella vita di tutti i giorni: fingo di saper usare TikTok, ma non ho mai abbandonato le agende cartacee.

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