Movie Score, la versione “heavy metal” di Hellboy firmata Neil Marshall

Se c’è una cosa che emerge chiara dal nuovo (e discusso) reboot cinematografico di Hellboy diretto da Neil Marshall, è la volontà di esaltare la passione per lo splatter che lo anima, mettendo in evidenza (invece di nascondere come una colpa) il proprio gusto morboso per i mostri repellenti che esplodono e sporcano tutto di sangue e altri liquidi corporei. E forse solo un regista come Marshall, da sempre abituato a far sembrare molto più grandi di quel che effettivamente sono film dal budget relativamente ridotto, poteva essere in grado di mantenere un tono così esagerato, animato da computer grafica spicciola e trovate sempre più grottesche, per quasi due ore. Non a caso, quindi, alcuni giornalisti statunitensi hanno definito il nuovo Hellboy una “cover heavy metal” dei precedenti film di Guillermo Del Toro, molto più sofisticati e complessi di questo. Non deve quindi stupire la presenza di una colonna sonora che preme il piede sull’acceleratore, che riesce a passare con sorprendente agilità dai Los Lobos ai Royal Blood, da Rosalía ai Mötley Crüe, senza mai risultare fuori contesto.

D’altronde l’essere fieramente “metal” è una qualità rivendicata dallo stesso personaggio, che in più di un’occasione paragona la “vera musica” (quella che ascolta lui) a quella moderna e commerciale che ascoltano gli altri. L’Hellboy del film di Neil Marshall sembra infatti uno stereotipato adolescente problematico da film indipendente americano, chiuso nella sua autoreferenzialità e scettico sul mondo che lo circonda (che non è mai abbastanza vero o autentico). 

Tra le tante canzoni non originali che si alternano durante il film, pescate tra quelle immediatamente riconoscibili da chi ascolta abitualmente quel tipo di musica, si inserisce la colonna sonora originale composta da Benjamin Wallfisch, che già aveva scritto la musica di Shazam!, It Blade Runner: 2049, ottenendo diverse nomination ai Golden Globe, Grammy e Bafta. Quella di Wallfisch è una colonna sonora che sembra richiamare i suoni duri e metallici che caratterizzano le colonne sonore di alcuni videogiochi ormai celebri (in primis Doom). E anche il character deisgn (sempre curato e ispirato) di alcune creature del film sembra richiamare quello dei nemici che generalmente popolano quel tipo di videogiochi. 

“Nella colonna sonora collidono la musica dance contemporanea, il punk rock e le melodie orchestrali”, ha dichiarato Wallfisch. “Ho cercato di trovare un suono che trasmettesse l’irriverenza e la presenza fisica di Hellboy, ma che fosse anche in grado di scavare con il suono nell’oscurità del suo alter ego Anung Un Rama”. Queste continue “collisioni” emergono chiaramente ascoltando i brani originali composti da Wallfisch, tra i quali compare anche una divertente versione spagnola di Rock You Like a Hurricane degli Scorpions. Un tocco di ironia che fa il verso alla versione flamenco di Hotel California firmata dai Gipsy Kings ne Il Grande Lebowski.