Buon 30° compleanno Conner MacLeod! Continuando con la nostra rubrica Revival, è inevitabile quest’oggi non citare un film straordinario come Highlander di Russell Mulcahy. In occasione del trentesimo compleanno di questo film cult degli anni’80, racconteremo la storia de “l’ultimo degli immortali”. L’eternamente giovane guerriero interpretato dall’affascinante Christopher Lambert, spegne la bellezza di trenta candeline, dalla prima volta (7 marzo 1986) che venne proiettato nei cinema di tutto il mondo. La straordinaria capacità di MacLeod di non invecchiare, sembra averla trasmessa anche a questa pellicola, la quale è rimasta nel cuore della gente che ha avuto la possibilità di vederla. Amatissimo ancora oggi tanto da aver ispirato dei sequel di scarso successo ed una serie tv, Highlander può definirsi un film immortale. Insieme a Christopher Lambert impossibile non citare la figura del suo maestro interpretato da Sean Connery, il quale decise di prendere parte alle riprese a patto che fossero durate solo una settimana. Fatto sta che entusiasta del progetto, decise di tornare anche per gli altri due sequel.
A cavallo tra passato e presente, in particolare tra New York e la Scozia del 1536, viene raccontata la vita di questo giovane guerriero Conner MacLeod. Poco più che diciottenne, durante una battaglia viene ferito da un cavaliere oscuro del clan rivale, che cerca di decapitarlo. Fortunatamente viene tratto in salvo dai suoi parenti, i quali lo salvano dal colpo di grazia. Nonostante la ferita profonda e grave, riesce a guarire nel giro di una notte, venendo accusato di aver stretto il patto con il diavolo, rischiando di morire, questa volta però bruciato al rogo. E’ merito di Angus MacLeod se viene solamente bandito dal villaggio. Nel frattempo viene raccontata la realtà e l’accusa di omicidio a carico di MacLeod avvenuta in un parcheggio. In un salto temporale lo spettatore viene catapultato nei paesaggi sognanti della Scozia, dove a regnare è la natura incontaminata. Qui Conner conosce un uomo molto strano, un certo Juan Sànchez Villa – Lobos Ramìrez, un maestro d’armi, che decide di aiutare il giovane totalmente da solo, insegnandogli l’arte del combattimento con la spada. Tale è il rapporto di fiducia tra i due, che MacLeod decide di confessargli di essere un immortale, proprio come lui. Inoltre Ramirez gli comunica anche la profezia che li riguarda. Arriverà il “giorno dell’adunanza” è gli immortali rimasti in vita proveranno un’attrazione per una terra lontana che conquisteranno combattendo tra di loro, finchè non ne rimarrà soltanto uno. Unico ostacolo è uccidere il crudele Kurgan, l’immortale cavaliere oscuro, la cui vittoria significherebbe la morte dell’umanità. Sarà proprio lui che metterà fine alla vita di Ramirez, terminato l’addestramento di MacLeod. Da questo momento in poi, la realtà e il passato, prima rette parallele, inizieranno a scontrarsi, trasportando i personaggi della Scozia nella moderna New York. Il finale evito di dirvelo…
Ulteriore riprova dell’enorme successo di Highlander è la colonna sonora, firmata dalla storica band, immortale, dei Queen capeggiata dall’indimenticabile Freddy Mercury. Tra Princes of The Universe, passando per A Kind of Magic ed infine la struggente Who Wants To Live Forever, per buona parte del film sono presenti queste melodie in sottofondo. Highlander resterà nel cuore e nella mente, in particolare di tutti i quarantenni o su per giù, che hanno avuto la fortuna di vederlo appena uscito. Un film nel quale non manca nulla. Azione, sentimento, valori e un po’ di magia. Cos’altro volete di più? Sono altrettanto convinta che andrete ad ascoltare di nuovo le canzoni dei Queen e il film. Per chi non l’avesse mai visto, corra ai ripari. Subito!