Hungarian Rapsody: la gloria dei Queen arriva al cinema il 20 novembre

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Non è eccessivo associare il nome dei Queen alla parola storia. Storia del rock, certo. Storia della musica, senza dubbio. Ma anche e soprattutto la Storia, di generazioni, popoli e Paesi. Che si amino o si odino, che piacciano o meno, i Queen sono divenuti a pieno diritto una delle band più importanti della scena mondiale, rappresentando, attraverso brani di incantevole bellezza, quegli anni ’70 che li vide nascere a Londra grazie all’incontro tra Freddie Mercury, Brian May, Roger Taylor e John Deacon. In quindici anni, dal 1971 al 1986, la loro musica toccò ben 26 nazioni grazie ai 707 concerti, veri e propri spettacoli teatrali guidati dalla personalità immensa di Mercury, tanto da meritare il titolo di miglior live-band della storia.

E, così, grazie alla forza senza confini delle loro canzoni, i Queen furono la prima band occidentale a valicare la cortina di ferro quando ancora si ergeva il muro di Berlino. Il 27 luglio del 1986, al Nepstadium di Budapest, andò in scena un concerto straordinario che riuscì a riunire ben 80 mila fan osannanti e le autorità ungheresi che misero a disposizione mezzi ed uomini, consapevoli del grande evento che avevano tra le mani. Era il 1986 e quella fu l’ultima esibizione, all’interno del Magic Tour, a cui partecipò anche l’indimenticato Mercury. Quel grandioso episodio della musica e della storia rivivrà per un solo giorno, il prossimo 20 novembre, al cinema in un film che racconterà le due ore che infiammarono gli animi degli ungheresi. Hungarian Rapsody: Queen Live in Budapest riporterà in scena quel live arricchito di immagini inedite del backstage e della visita in Ungheria della band. Ora, come allora, un evento da vivere. Per far parte di una grande storia chiamata Queen.

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By Silvia Tassone

Laureata in Storia e Conservazione del Patrimonio Artistico, mi dedico alle mie due grandi passioni: l’arte e la scrittura. L’ambizione? Scrivere di arte. E’ quello che provo a fare da qualche anno, raccontando sul web il criptico eppure essenziale mondo artistico. A 23 anni i sogni vanno alimentati dalle speranze!

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