Assurdo ma vero, i follower della famosa influencer hanno donato ben 15.000 euro in meno di 24 ore per sostenere l’operazione di mastoplastica additiva.
In meno di 24 ore tantissime persone hanno donato a una famosissima influencer 15.000€ per permetterle di rifarsi il seno. La content creator attiva anche su Only Fans, ha lanciato una campagna dal titolo “Contribuisci all’aumento del seno della tua principessa” e il record è stato raggiunto in pochissime ore.
La polemica è scoppiata altrettanto velocemente dopo questo episodio che lascia alquanto perplessi. Prima di tutto perchè si conoscono i guadagni di un influencer da milioni di follower che probabilmente non ha bisogno di “aiuti” dall’esterno per fare un intervento di chirurgia plastica.
Soldi donati per rifarsi il seno
E poi perchè cifre così importanti potrebbero essere richieste per una buona causa o un motivo più importante di questa richiesta superficiale e decisamente irrispettosa nei confronti di chi ha veramente bisogno.
Qui sotto potete vedere il video di ringraziamento che Michelle Comi, l’influencer in questione che condivide la vita con Il Brasiliano, ha condiviso poche ore fa. I due mostrano spesso parti della loro quotidianità insieme sui social, accendendo spesso gli animi con riflessioni sul denaro, il sesso e l’eccesso.
#MichelleComi
Perché, in meno di 24 ore, una marea di disperati han donato a Michelle Comi ben 15000€ per permetterle di rifarsi il seno (che probabilmente non vedranno mai).
Aveva proprio ragione Wanna Marchi, i coglioni vanno inculati cazzo
pic.twitter.com/cFnDD71a7k— Perchè cazzo è in tendenza? (@PercheCazzo) October 8, 2024
L’indignazione sul web
Alcuni utenti su Twitter si sono lamentati del fatto che un video simile sia finito subito in tendenza, ma non è difficile immaginare il perchè visto che i follower di Comi hanno donato migliaia di euro per un obiettivo non affatto necessario.
Quando si verificano queste cose, i social assumono un ruolo inquietante e mettono paura per il futuro. Una società capace di fare questo non è per niente rassicurante, e dovrebbero essere presi provvedimenti da chi li gestisce per porre dei limiti.