Esce oggi in tutti i cinema italiani la nuova trasposizione in salsa comic di una delle storie più amate di tutti i tempi: I, Frankenstein. Diretto da Stuart Beattie e interpretato da Aaron Eckhart, Bill Nighy, Yvonne Strahovski, Miranda Otto e Jai Courtney I, Frankenstein racconta la storia del mostro Frankenstein a distanza di 200 anni dalla sua creazione. Salvato dalla regina dei Gargoyle e dalla sua schiera di soldati Frankenstein si trova nel bel mezzo di una guerra dalla quale dipende il destino della umanità: i terribili demoni guidati dal principe delle tenebre Naberius (Bill Nighy) sono disposti a tutto per conoscere il segreto della sua immortalità e creare così un esercito capace di distruggere il pianeta Terra. Tra incredibili battaglie ed epici faccia faccia Frankenstein si troverà così a dover lottare per salvare il pianeta, conquistando una volta e per tutte la tanto desiderata anima.

IFIKS_050I, Frankenstein aveva sulla carta tutti i presupposti per essere un ottimo cinecomic: un regista e uno sceneggiatore promettente (Beattie ha diretto il divertente The Tomorrow Series), interpreti di grande successo internazionale (Aaron Eckart, Miranda Otto e Bill Nighy) e tantissimi effetti speciali curati dai realizzatori della saga di Underworld. Eppure I, Frankenstein è uno di quei prodotti in cui è quasi impossibile trovare aspetti positivi. Ma andiamo più nel dettaglio: 1)la regia: confusa, caotica, dispersiva e a tratti ridicola. Stuart Beattie perde completamente il controllo del film realizzando un prodotto più simile ad un telefilm anni ’90 che ad un blockbuster vero e proprio; 2)la sceneggiatura: vero e proprio punto debole del film. La storia è completamente insensata e più volte nel corso dell’opera si finisce col ridere di fronte alle imbarazzanti battute dei protagonisti; 3)il cast: Aaron Eckart in primis dimostra di non credere minimamente al film regalando una recitazione ostentata e a tratti ridicola; 4) gli effetti speciali e il makeup: perfino in questo ambito I, Frankenstein si rivela un fallimento totale.

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Poco curati, stilisticamente imbarazzanti e a tratti eccessivi gli effetti speciali del film di Beattie sono in linea con tutto il resto dell’opera. Detto questo I, Frankenstein è un prodotto trash e decisamente scult, un’opera da vedere solo per farsi qualche grassa risata. Potete trovare qui sotto il trailer di I, Frankenstein:

TRAILER 

FOTO

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