Il cameo cinematografico è ormai diventato un cult per gli appassionati del grande schermo. Nato un po’ per divertimento e un po’ per vanità, quei pochi secondi di apparizione di un volto noto vengono spesso estrapolati dai film e riescono a vivere di vita propria. Inizialmente erano i registi a voler comparire nelle opere da loro dirette ed è famoso il caso di Alfred Hitchcock, apparso in ben 39 dei suoi film, ma il fascino del cameo si è poi allargato fino ad investire personaggi famosi come attori, atleti, politici e così via. Perché un cameo riesca è necessario che la partecipazione sia davvero straordinaria, dunque che il protagonista sia famoso e immediatamente riconoscibile.

L’incipit di questa rassegna è obbligato: Bill Murray in Benvenuti a Zombieland, film del 2009. L’attore, una vera leggenda negli Stati Uniti, ha dato il volto all’acchiappafantasmi Peter Venkman nel film Ghostbustersdel 1984 e nel sequel del 1989, raggiungendo i cinema e in seguito le tv di tutto il mondo. Proprio al suo passato di acchiappafantasmi fa riferimento il cameo di Zombieland, dove appare un Murray travestito da infetto per essere lasciato in pace dai non-morti. Riconosciuto e osannato da uno dei protagonisti del film, che cerca riparo proprio della villa dell’attore, Murray non può che vestire nuovamente i panni dell’acchiappafantasmi per compiacere l’ospite. Talvolta un film può contenere più di un cameo e allora si arriva a chiedersi quale sia il più importante. È il caso di Palle al balzo –  Dodgeball, commedia del 2004 con Ben Stiller e Vince Vaughn e che conta su di un doppio cameo: Chuck Norris e Lance Armstrong. Mentre l’apparizione del primo è divertente, in pieno stile “leggenda Chuck Norris” e in linea col film, quella del secondo, al tempo delle riprese sei volte vincitore del Tour de France, fornisce al cameo un certo spessore. Anche se le condanne per doping sopraggiunte fra il 2012 e il 2013 hanno trasformato un eroe sportivo in un ex eroe, la storia del cancro sconfitto al cervello, ai polmoni e ai testicoli rimane vera, come il monito a non arrendersi mai. 

In X-Men le origini – Wolverine del 2009 il protagonista Logan/Wolverine alias Hugh Jackman entra in un casinò in cui, a un tavolo verde, campeggia il miglior giocatore di poker del mondo, Daniel Negreanu. Il canadese è infatti il pokerista che ha vinto più premi di chiunque altro nei tornei live e durante il cameo conta del denaro, comparendo per pochi secondi che comunque bastano per riconoscerlo. Il suo look è infatti quello usuale, con un po’ di frangia sulla fronte, la barba tagliata corta e il sorriso coinvolgente. Questa scena, che sarebbe passata inosservata con un qualunque signor nessuno al tavolo verde, diventa invece interessante grazie all’attrattiva esercitata dal top player di poker del pianeta.

Anche i cartoni animati non rinunciano al fascino del cameo e i bambini che hanno guardato Toy Story 3 – La grande fuga del 2010 hanno sicuramente notato che fra i giocattoli ben conosciuti di Andy faceva la propria apparizione Totoro, proveniente da un altro film di animazione. Il mondo dei cowboy, degli astronauti, degli animali generici di pezza si incontra con quello dei nuovi miti dei bambini in cui un posto spetta alla creazione di Hayao Miyazaki. Totoro, spirito della natura a metà fra un orso e un procione, debutta in Giappone nel 1988 con il film d’animazione omonimo, ma arriva in Italia solo nel 2009 con Il mio vicino Totoro, dove viene accolto dal favore di pubblico e critica. 

Come anticipato, sono molti i registi che non resistono all’attrattiva del set e che per qualche scena rinunciano alla telecamera per recitare. Tra i più famosi ci sono Steven Spielberg, apparso nel 2001 inVanilla Sky con tanto di cappellino da baseball per fare gli auguri al protagonista Tom Cruise/David Aames, Peter Jackson, che compare in ogni episodio della trilogia de Il Signore degli Anelli e pure nella trilogia de Lo Hobbit, Martin Scorsese nei panni del killer che si vede alla fine del film del 1973 Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno. Il 1979 è l’anno di una celebre tripletta con Orson Welles che partecipa a Tutti a Hollywood coi Muppet nei panni di un agente di spettacolo, Ridley Scott la cui mano controlla il burattino del “facehugger” in una scena di Alien e Francis Ford Coppola travestito da regista televisivo in Apocalypse Now.