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I ruoli di Josh Hartnett che non dimentichiamo facilmente

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Josh Hartnett

Josh Hartnett (Fonte: ANSA Foto) – Newscinema.it

Josh Hartnett è tornato da pochi giorni, con un nuovo film al cinema, Trap e nell’attesa di sapere cosa succederà al botteghino, parliamo di alcuni ruoli iconici dell’attore che i fan non dimenticheranno mai.

Josh Hartnett non ha bisogno di presentazioni in quanto il suo curriculum è ricco di pellicole di successo. C’è da dire che la nuova generazione lo ricorda soprattutto per le sue ultime strabilianti interpretazioni, come per esempio con il film Oppenheimer.

Ma in realtà c’è molto di più. Per chi era adolescente nei primi anni del Duemila sa di cosa parliamo, in quanto in quegli anni era all’apice della sua carriera, prendendo parte a film che sono diventati iconici per quegli anni. Per non parlare del fatto che Josh pur essendo ancora bellissimo, in quegli anni era visto come uno dei sex symbol più famosi del tempo.

Per chi c’era, la sua canotta bianca stile, Ryan Atwood di O.C. ce la ricordiamo tutti, no? Come avrete intuito dunque, Josh non è di certo un novellino del cinema anche se magari la nuova generazione lo conoscerà maggiormente con il nuovo film, uscito il 7 agosto al cinema, Trap, la cui trama intensa vi farà venire la tachicardia. Nell’attesa di scoprire se sbancherà o meno al botteghino siamo qui a consigliarvi un ripasso con alcuni dei ruoli iconici di Hartnett che non dimenticherete tanto facilmente.

Josh Hartnett: dal 7 agosto al cinema

Prima di fare un bel tuffo nel vialetto dei ricordi con il nostro Josh Hartnett vogliamo parlarvi dell’ultimo film a cui ha preso parte l’attore che sta destando molta ansia e curiosità, in quanto mancano poche ore all’arrivo al cinema di Trap. La pellicola è scritta, diretta e co-prodotta dal genio innato di M. Night Shyamalan, i cui film hanno fatto la storia nel mondo del cinema, soprattutto per il genere thriller. Volete qualche esempio?

Se vi dicessimo The Sixth Sense – Il sesto senso, Unbreakable – Il predestinato, Signs, The Village e Lady in the Water (quest’ultimo alla critica non è piaciuto ma permettetemi di inserirlo ugualmente nella sua filmografia di cult, in quanto siamo in molti a trovarla invece una bella storia, giudicate voi se non l’avete visto), per citarne qualcuno, vi dicono qualcosa?

Ad ogni modo, tornando a Trap, il film arriverà nelle sale cinematografiche italiane dal 7 agosto 2024, mentre in quelle statunitense è attualmente in proiezione dal 2 agosto. Non vogliamo anticiparvi nulla se non che M. Night Shyamalan, l’ha definito come: “Il silenzio degli innocenti ambientato durante un concerto di Taylor Swift”, con Hartnett nelle vesti del protagonista, un serial killer soprannominato “Il Macellaio”. Se non avevate ancora i brividi, sappiate che questo film è basato su una storia vera e vi abbiamo detto tutto! Quindi buona visione.

I ruoli iconici di Josh Hartnett

Tornando a noi, la filmografia di Josh Hartnett è molto estesa e quindi non è stato sicuramente facile scremarla a 4 film, ma sicuramente queste sue interpretazioni sono e resteranno iconiche. Vi invitiamo comunque a vedere questi e tutti gli altri film di maggiore successo dell’attore. Per citarvene qualcuno che non abbiamo inserito nella lista, O come Otello, Sin City, Slevin – Patto Criminale e 30 giorni di buio. Bando alle ciance ecco il nostro elenco.

Il giardino delle vergini suicide del 1999

Il giardino delle vergini suicide, la cui trama recita: “Degli uomini si scambiano memorie e ricordi riguardanti un gruppo di sorelle, segregate dai genitori dopo il suicidio di una di esse”. È stato uno dei film trampolino di lancio di Josh Hartnett.

Pearl Harbor del 2001

Pearl Harbor non ha bisogno di presentazioni è un film iconico che dovete guardare se non l’avete ancora fatto. La trama recita: “Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, prima dell’attacco giapponese alla base americana di Pearl Harbor, due piloti si innamorano della stessa donna”.

40 giorni & 40 notti del 2002

40 giorni & 40 notti ha segnato una generazione, comico e irriverente allo stesso tempo. La trama recita: “Dopo la fine di un rapporto importante, un giovane uomo cerca di astenersi dal sesso per la durata della quaresima”.

Josh Hartnett

Josh Hartnett alla presentazione del suo ultimo film Trap (Fonte: ANSA Foto) – Newscinema.it

Hollywood Homicide del 2003

Hollywood Homicide è un film fresco e divertente che vede l’accoppiata brillante di Hartnett insieme alla colonna portante del cinema, Harrison Ford. Vale la pena di vederlo solo per questo, ecco cosa recita la trama: “Due investigatori della squadra omicidi di Los Angeles devono investigare su di un assassinio nel mondo della musica rap, probabilmente orchestrato da un noto produttore di musica”.

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Festival

Disclaimer a Venezia 81, recensione dei primi episodi | Sesso, traumi e segreti oscuri

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Disclaimer recensione

La recensione della serie tv Disclaimer (Foto: Apple TV+) – NewsCinema.it

Alfonso Cuarón approda al Lido di Venezia con la sua prima miniserie, che si dimostra essere una sinfonia di sesso e traumi che investiga i fantasmi del passato.

Review 0
3.8 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

L’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è già nel pieno delle sue pulsazioni e senza aver minimamente accusato fatica nell’ingranare, si può dire pienamente rigogliosa già al secondo giorno. Quest’anno, oltre ai tanti lungometraggi attesi, il Festival gode di alcune serie tv di alto profilo. Una di queste, forse la più succosa, è proprio Disclaimer.

Intrecci thriller per una storia drammatica

Non è difficile intuire che già soltanto i nomi coinvolti in questa Disclaimer bastino ad innalzare il livello delle aspettative. Da un lato la sempre adattabile leonessa del cinema Cate Blanchett, che governa la scena come padrona assoluta, dall’altro ad affiancarla un inaspettato e formidabile Sacha Baron Cohen.

Se non bastasse poi, a tenere le redini di tutto, il messicano Alfonso Cuarón che per la prima volta dirige, scrive e produce una serie per Apple Tv+. La parte più complicata era però, e ancor di più viste le premesse, mantenere la parola data in termini di risultato. E al momento, dopo la visione dei primi episodi, pare ce l’abbiano fatta.

Basata sul romanzo omonimo di Renée Knight, Disclaimer racconta la storia di Catherine Ravenscroft (Cate Blanchett), una giornalista di successo che ha basato il suo lavoro sul rivelare le trasgressioni nascoste di rispettate istituzioni.

Quando un curioso romanzo scritto da un vedovo (Kevin Kline) appare sul suo comodino, la sua vita inizierà però a cadere a pezzi dato che la protagonista di questo romanzo pare essere proprio lei e in particolare un’oscura vicenda privata, avvenuta molti anni prima.

Sasha Baron Cohen Disclaimer

Cate Blanchett e Sasha Baron Cohen in Disclaimer (Foto: Apple TV+) – NewsCinema.it

Un puzzle avvincente e sensuale

Visivamente sagace e raffinata, Disclaimer incastra furbamente tra le pieghe di un’estetica calorosa, il suo filo conduttore narrativo. Vigorosa ma pacata procede lentamente lungo una ragnatela graduale che cattura lo spettatore in un climax vorticoso.

Dietro l’intrigante fotografia troviamo la sapiente mano del premio Oscar Emmanuel Lubezki (Gravity) e l’esperienza del candidato all’Oscar Bruno Delbonnel (L’ora più buia), che insieme donano una vena luminosa ad un contesto oscuro.

Tante sono le scene enfatizzate dalla cura fotografica ma tante sono anche quelle che trovano in essa quel trampolino utile a spiccare il volo. Un’esplosione di sfumature giallastre riempie lo schermo quando ad esempio ci troviamo in una camera d’albergo, durante effusioni esplicite e scambi di piaceri sessuali.

O al contrario, ma allo stesso modo folgorante, la capacità di diventare immediatamente simbolica, una sequenza in riva al mare tinta di dramma e un cupo blu burrascoso.

kevin kline disclaimer

Kevin Kline nella serie Disclaimer (Foto: Applet Tv+) – Newscinema.it

Disclaimer: la vita perfetta non esiste

Una vita (apparentemente) perfetta, come recita il sottotitolo italiano, è quella che apre il primo episodio di una serie che in realtà si rivela essere tutt’altro. L’esistenza della famiglia al centro della narrazione infatti, si sgretola ben presto senza alcun freno in un effetto domino di eventi rovinosamente brutali. Questo grazie a ciò che la protagonista pare aver fatto e che ora la ingabbia, stretta da sé stessa, nella morsa del proprio passato.

All’ombra di un finto piedistallo e di ciò che il tempo è in grado di fare, ossia cancellare tutto, gli scheletri che si pensava di non riesumare finiscono per uscire dall’armadio. Ed è così che la serie giunge alla sua fase più intrigante, quella che investiga sui traumi del passato, scavando talmente in profondità da sradicare le certezze odierne.

Italia, luogo di perdizione e dramma

C’è chi non si riconosce più e chi collega i puntini grazie a dettagli evidenti, chi apprende notizie devastanti e chi le deve accettare suo malgrado, chi si lascia raggirare e chi domina perché insoddisfatto della propria vita. In tutto questo l’Italia è il centro assoluto, una calamita di disfatte. È il luogo che collega alla tragedia, quello che regala perdizione ma anche l’ipotetica location di un viaggio futuro.

Cate Blanchett in Disclaimer

Cate Blanchett in Disclaimer (Foto: Apple TV+) – NewsCinema.it

Comprimari e protagonisti lavorano all’unisono e in modo eccellente per regalare un carismatico intreccio, pronto a sciogliersi gradualmente.

Cuarón invece, che li dirige, dimostra dal canto suo ancora una volta la saggezza di chi osa in maniera astuta, prendendosi il proprio tempo per mostrare ciò che vuole mostrare, senza fretta, senza banalità, senza affidarsi a volgari espedienti, ma indagando profondamente tanto nella mente dei personaggi quanto di noi spettatori.

Invitandovi calorosamente dunque a seguirla, dall’11 ottobre su Apple TV+, vi ricordiamo che i primi due episodi saranno disponibili da subito mentre gli altri cinque saranno diffusi a cadenza settimanale fino al 15 novembre.

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Festival

Venezia 81: la dedica di Nicole Kidman alla folla impazzita al Lido (VIDEO)

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Nicole Kidman Venezia 81

Nicole Kidman a Venezia 81 – NewsCinema.it

La Mostra del Cinema di Venezia entra nel vivo con l’arrivo di una grande star internazionale. Dopo Angelina Jolie, oggi è il grande giorno di Nicole Kidman, protagonista di Babygirl, il provocatorio thriller in Concorso di Halina Reijn

L’attesissima 81ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia è ormai entrata nel vivo. Dopo i dieci minuti di applausi per Angelina Jolie, tornata sulla scena con il ruolo della soprano Maria Callas nel Film in Concorso di Pablo Larraín, oggi tocca ad un’altra grande star.

Attesissima al Lido, stiamo parlando di Nicole Kidman, protagonista del provocatorio Film in Concorso di Halina Reijn, intitolato Babygirl.

La folla di fan l’ha accolta con urla e applausi al Palazzo del Casinò del Lido di Venezia dover è arrivata per partecipare alla conferenza stampa. Qui sotto un video che abbiamo girato in prima linea in cui la star dice più volte: “Sono innamorata di tutta l’Italia”.

@madrog_cinema “Sono innamorata di tutta Italia” #nicolekidman manda in tilt il Lido e noi c’eravamo 🙌🏻🤩 #venezia81 #madrog #cinema #star #diva #hollywoodstar #incontri #vip #redcarpet #film #gossip #festival #italia #venezia2024 ♬ suono originale – Madrog

Venezia: è il turno di Nicole Kidman

Oggi, i fari del Lido sono tutti puntati su di lei, la star australiana torna alla Mostra Internazionale del Cinema con il potente e provocatorio ruolo da protagonista in Babygirl di Halina Reijn.

Il film racconta la storia di una potente amministratrice delegata che mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane. Il cast vanta anche la presenza di Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wilde e Esther McGregor.

In Concorso, spunta anche Trois Amies di Emmanuel Mouret, con Camille Cottin, Sara Forestier, India Hair, Grégoire Ludig, Damien Bonnard e Vincent Macaigne. Per la prima volta in Concorso alla manifestazione cinematografica, il regista francese presenta una commedia che racconta la storia di tre donne e delle loro relazioni amorose.

Le proiezioni Fuori Concorso

Il programma di Venezia 81 della giornata di venerdì 30 agosto include anche le seguenti (e attesissime) proiezioni Fuori Concorso: su tutte, il documentario One to One: John & Yoko su John Lennon e Yoko Ono, diretto dal premio Oscar Kevin Macdonald e da Sam Rice-Edwards.

In programma Fuori Concorso anche il thriller psicologico Cloud di Kurosawa Kiyoshi e Israel Palestine on Swedish TV 1958-1989 di Göran Hugo Olsson, sul conflitto israelo-palestinese.

Per quanto riguarda la sezione Orizzonti, oggi tocca a Diciannove di Giovanni Tortorici, un film drammatico di formazione che segna l’esordio dietro la macchina da presa del regista.

A Venezia Classic esordisce invece Carlo Mazzacurati – Una certa idea di cinema, di Mario Canale e Enzo Monteleone. Si tratta – come lascia intendere il titolo stesso – di un’immersione nei film e nella personalità del regista scomparso dieci anni fa.

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Festival

Venezia 81: Maria, la recensione | L’intimo ritratto musicale di Pablo Larrain

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Maria Pablo larrain

La recensione di Maria di Pablo Larrain (Foto: Ufficio stampa) -Newscinema.it

Pablo Larrain ha presentato in anteprima a Venezia 81 il suo nuovo film Maria con Angelina Jolie. Lo abbiamo visto ed ecco cosa ne pensiamo.

Dopo Jackie e Spencer, il regista cileno Pablo Larrain conclude la sua trilogia cinematografica dedicata alle figure femminili del XX secolo con Maria. Il nuovo film è in concorso alla 81° edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, festival che ha già accolto con ammirazione le sue opere precedenti.

Questa volta la sua musa è Angelina Jolie che veste i panni di Maria Callas, la soprano di origine greca nata a New York che ha conquistato il mondo intero con la sua voce. Una sfida complessa sulla carta che Larrain ha accettato in nome del suo amore per l’opera fin da bambino.

Ha definito Maria “un sogno tanto atteso” poichè è stato un modo per unire le sue due più grandi passioni: il cinema e l’opera. Lo abbiamo visto in anteprima a Venezia 81 ed ecco di seguito la nostra recensione.

Maria: Angelina Jolie torna sulla scena con Larrain

Al centro di Maria c’è una donna fragile e tormentata dal passato, una pellegrina consumata da un continuo viaggio tra realtà e illusione. Le numerose medicine che prende, anche contro il parere dei medici, le procurano allucinazioni e la consumano lentamente. Per lei è sempre più difficile distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è.

Sulla scia della celebre Gloria Swanson di Viale del Tramonto, Maria Callas raccontata da Larrain è una diva in caduta libera. Il successo travolgente e una vita ricca di incontri, applausi, emozioni e riconoscimenti, sembra ormai avere i contorni sfumati.

Maria Callas biopic

A Venezia 81 Maria (Foto: Ufficio stampa) – Newscinema.it

Il racconto intimo e malinconico di una diva

I suoi ricordi positivi tornano come annacquati dalla malinconia e dalla depressione che hanno trasformato l’artista in una donna insicura e incapace di vivere bene. Maria è sola in una casa immensa e preziosa nel cuore di Parigi. Come spesso accade, il successo spinge una star a rifugiarsi dal mondo esterno e a fare i conti con i fantasmi del passato e del presente.

“Vengo nei ristoranti per essere venerata” dice Jolie in una scena del film, sottolineando come la vita della Callas negli ultimi giorni fosse avvolta dalla foschia della notorietà e della solitudine.

Il regista racconta la sua protagonista sconfinando in una dimensione surreale popolata da presenze che sono state fondamentali nella vita della Callas. Il suo film non è un tradizionale biopic, ma un ritratto in stile Larrain che si percepisce sullo schermo come una esplorazione quasi mistica di una diva in conflitto, consumata dal proprio talento.

Maria Angelina Jolie

Angelina Jolie è Maria Callas nel film di Pablo Larrain (Foto: Ufficio stampa) – Newscinema.it

Maria Callas in una luce diversa

Tecnicamente Larrain passa dal colore al bianco e nero, e non solo. La fotografia calda, a tratti vintage e filtrata, è suggestiva e romantica. Parigi appare un luogo sospeso in una foschia che sfuma i contorni dei palazzi, delle strade e alcune inquadrature sembrano dei dipinti in lento movimento.

Larrain si muove tra gli interni sontuosi con la camera, invitando lo spettatore a immergersi in quella dimensione. Dalla casa mausoleo di Maria ai musei, teatri e i vari luoghi raffinati e ricchi di storia che lei visita nel corso del film. Persino La Scala di Milano ha aperto le porte al regista durante le riprese e, in generale, si nota chiaramente la ricchezza della scenografia data da location di alto livello.

Ovviamente la musica è una vera co-protagonista e dona ritmo alla sceneggiatura che, tuttavia, trova un equilibrio tra azione, dialoghi e pensieri. Jolie guida bene la scena, senza cadere nella caricatura di un personaggio così carismatico e conflittuale. Sostenuta egregiamente da Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher nei panni dei domestici Ferruccio e Bruna, e di Valeria Golino come la sorella maggiore.

 

 

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