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Iddu, recensione: se Matteo Messina Denaro funge da fonte di ispirazione

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Toni Servillo in Iddu – Fonte Foto: Ufficio Stampa

In concorso nella selezione ufficiale dell’81esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza prende spunto da fatti realmente accaduti, ponendo sotto la luce dei riflettori un pezzo della nostra società.

Iddu, recensione: se Matteo Messina Denaro funge da ispirazione
3 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

A distanza di circa sette anni dalla loro precedente e apprezzata opera prima, Sicilian Ghost Story, con cui hanno vinto un David di Donatello e due Nastri d’argento, Fabio Grassadonia e Antonio Piazza tornano in cabina di regia e confezionano un altro bel lavoro. Iddu, selezionato per il concorso di uno dei festival più importanti del mondo, quale la Mostra del Cinema di Venezia, può contare su una serie di validi elementi che lo contraddistinguono.

Elio Germano in Iddu – Fonte Foto: Ufficio stampa

A partire dai nomi del cast – Toni Servillo, Elio GermanoAntonia TruppoBarbora Bobulova – che regalano ottime interpretazioni, sino ad arrivare alla colonna sonora, composta da quel Colapesce di cui abbiamo ascoltato grandi successi durante gli ultimi Sanremo. Le suggestioni sono quelle dei film anni Settanta, a metà strada tra l’inchiesta e il film di cronaca, condito di una sana e divertente dose di ironia.

La pellicola, liberamente ispirata al periodo della latitanza di Matteo Messina Denaro, con un’attenzione particolare  agli scambi epistolari (editi nel libro Lettere a Svetonio a cura di Salvatore Mugno) tra il latitante e l’ex sindaco di Castelvetrano Antonino Vaccarino, ha la capacità di intrattenere con intelligenza e leggerezza.

Iddu | La trama film ispirato a Matteo Messina Denaro

Ex preside, sindaco e assessore, Catello (Servillo) ha finito di scontare la sua pena in carcere: sei anni durante i quali è stato lontano da casa e dalla famiglia, dovendo ripagare il debito nei confronti di una giustizia che punta ai capri espiatori piuttosto che ai reali colpevoli. Una volta fuori, Catello trova una situazione alquanto particolare. La moglie (Betty Pedrazzi) lo considera un inetto e aspetta solo il giorno in cui finirà di nuovo nei guai, la figlia (Daniela Marra) ha iniziato una relazione con il bidello della scuola dove lavorava il padre e aspetta un figlio dal giovane (interpretato da Giuseppe Tantillo, noto per la serie Mare fuori).

Barbora Bobulova ed Elio Germano in Iddu – Fonte Foto: Ufficio stampa

La libertà ha un sapore amaro per Catello, almeno sino a quando i Servizi Segreti non lo rintracciano e prelevano, offrendogli la “famosa offerta che è impossibile rifiutare”. Avendo ricoperto il ruolo di padrino di Matteo (Germano) ed essendo stato molto legato al genitore di quest’ultimo, da poco scomparso ma a capo di un importante giro malavitoso, Catello viene assunto come corrispondente per far sì che l’erede di tutta la baracca criminale esca allo scoperto.

La zona grigia dell’umanità

Se alla base del progetto ci sono episodi e figure reali della nostra attualità, è bene sottolineare come e quanto la parte romanzata gli dia lustro e ritmo. Lo scambio epistolare tra i due protagonisti permette di creare un legame con entrambi, di carpirne l’umanità, non del tutto bianca o nera, ma attraversata dalla famosa e complicata zona grigia. Nessuno ne esce pulito, ma sebbene non sia possibile trovare scusanti a determinate azioni e scelte, risulta evidente la considerazione di trovarsi dinanzi a esseri umani in qualche modo “condannati” e vittime del sistema.

In fondo, l’ambiente in cui si cresce, volenti o nolenti, determina la storia di un individuo, sia che questo segua le orme dei suoi precedessori, sia che le eviti. La società incasella poi a seconda di vari fattori, nel tentativo di stabilire leggi universali e giuste, che non sempre hanno il loro effetto. L’opera seconda di Grassadonia e Piazza sembra comunque voler raccontare una storia, portando a riflettere e a discutere su ciò che la lega alla realtà, senza giudizi o condizionamenti.

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Toni Servillo ed Elio Germano in Iddu – Fonte Foto: Ufficio stampa

Iddu è una coproduzione Italia-Francia: Indigo Film con Rai Cinema per l’Italia e Les Films du Losange per la Francia, con il sostegno di CANAL +, con la partecipazione di CINÉ +, con il sostegno della Regione Lazio Fondo Regionale Cinema e Audiovisivo (Programma FESR Lazio 2021 – 2027).

Cinema e Cultura

Thelma, la recensione: guai a raggirare una nonna cool fan di Tom Cruise

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recensione film Thelma

Il 18 Settembre arriva al cinema una vecchietta sprint difficile da contraddire. Ecco cosa ne pensiamo di Thelma, la commedia indie di Josh Margolin ispirata a una storia vera. 

3.5 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

I nonni hanno spesso un posto speciale nella nostra vita. Ci sono quelli che viziano, quelli che riempiono di affetto, quelli complici a cui confidare insicurezze e segreti, e quelli che mettono in guardia su eventuali pericoli di tutti i giorni.

L’ispirazione di Josh Margolin per la sua opera prima è stata proprio la nonna, un’anziana signora tosta e sensibile appassionata dei film di Tom Cruise, che è la protagonista del film Thelma, al cinema dal 18 Settembre.

Interpretata dall’irresistibile June Squibb, che qualcuno sicuramente ricorderà nel bellissimo Nebraska, l’esuberante nonna di 93 anni viene raggirata da un truffatore telefonico. Questo si finge suo nipote per estorcerle diecimila dollari, ma Thelma non ci sta e vuole rimediare.

Insieme a un amico di vecchia data, parte a bordo di uno scooter alla ricerca del colpevole per le strade di Los Angeles, nonostante la famiglia cerchi di trattenerla e si preoccupi per la sua salute.

La recensione di Thelma

Il rapporto tra Thelma e il nipote, interpretato da Fred Hechinger di The White Lotus, si percepisce tenero e vero. Non è difficile immedesimarsi nelle dinamiche tra i due, quando lui si offre di aiutare la nonna a muoversi, a fare le commissioni, e si preoccupa se va in giro da sola o se qualcuno le potrebbe fare del male.

Mentre lei lo incoraggia per i suoi progetti futuri, quando i genitori sono opprimenti e provano a imporgli le loro scelte. Impossibile resistere ai siparietti sull’approccio di Thelma alla tecnologia, mentre cerca di usare il computer e i social network, seguendo le istruzioni del nipote.

film Thelma

Scena del film Thelma (Foto: Universal Pictures) – NewsCinema.it

Invecchiare può essere un’avventura

Thelma è un film indie sensibile, ironico e piacevole. Riflette sulla vecchiaia con un malinconico ottimismo. L’età avanza per tutti, ma la caparbietà di questa donna anziana ancora autosufficiente che, nonostante i vari problemi di salute, vuole portare a termine una missione, è un esempio di resilienza importante per i tempi in cui viviamo.

La sceneggiatura è moderata, umile ma nello stesso tempo brillante. Molti dialoghi trai personaggi spingono a riflettere su argomenti importanti senza sermoni, ma con naturalezza. Si percepisce che il film è personale per il regista che ci mette il cuore nel raccontare la sua storia, intrattenendo il pubblico con una leggerezza d’autore.

Se vi piacciono film come Little Miss Sunshine, Lady Bird, Lady in the Van, Thelma potrebbe fare al caso vostro. Un po’ di pepe convive con occhi lucidi e tante risate, il tutto arricchito dalla performance straordinaria di Squibb e del resto del cast che comprende anche Parker Posey, Clark Gregg, Nicole Byer e persino Malcolm McDowell direttamente da Arancia Meccanica.

 

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Borderlands, recensione: una Cate Blanchett da urlo per un blockbuster mediocre

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Una scena di Borderlands – Fonte Foto: Ufficio stampa

Distribuito in sala da Eagle Pictures, dal 7 agosto, Borderlands riporta dietro la macchina da presa Eli Roth, con un’opera assolutamente diversa dal suo genere di riferimento e perfetta per il grande schermo.

Borderlands, recensione: una Cate Blanchett da urlo per un blockbuster mediocre
2.8 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Basato sull’omonimo videogame ideato da Gearbox SoftwareBorderlands è il classico prodotto di intrattenimento estivo, che sfrutta in tutto e per tutto effetti speciali e tecnologie all’avanguardia per rendere lo spettacolo degno di nota. Il fatto che in cabina di regia si trovi un autore quale Eli Roth non fa che rendere più interessante e curioso il progetto, sebbene alla fine dei conti qualcosa non quadri.

Un cast eccezionale, capitanato da Cate Blanchett, alza l’asticella delle aspettative e prova a tenere alto il prestigio, ma di falle ce ne sono un po’ e non tutte possono essere chiuse dai nomi in cartellone. Come in casi simili – si vedano Suicide SquadJustice League – la storia risulta debole e prevedibile, mentre si tende a puntare tutto sulla spettacolarità e sul ritmo.

Ecco, da quel punto di vista, nulla da dire: Borderlands mette in scena un turbinio di suggestioni che travolge e martella, non lasciando un attimo di respiro. Ideale per chi non ha pretese e cerca un divertimento superficiale, il film sembra contenere anche qualche spunto di riflessione importante, ma completamente sommerso dal resto.

Tante gag e qualche simpatica battuta, personaggi ben caratterizzati nell’abbigliamento e nel fisico – a eccezione di Jack Black che può giocare solo con la voce – esplosioni ed evoluzioni come in un vero e proprio videogioco, sono gli ingredienti della pellicola, nelle sale italiane da mercoledì 7 agosto 2024.

Borderlands | La trama del nuovo film con Cate Blanchett

Lilith (Blanchett) ha la fama di essere una delle migliori cacciatrici di taglie su piazza. Motivo per cui viene reclutata niente meno che da Atlas (Edgar Ramirez), che domina quasi tutti i pianeti con i suoi potenti mezzi e che ha “perso” la figlia teenager (Ariana Greenblatt) proprio su uno di questi. Lilith sarà quindi costretta a tornare sul suo pianeta d’origine, Pandora, alla ricerca della ragazza, che però non ha alcuna intenzione di tornare dal genitore ed essere sfruttata per i suoi malvagi piani.

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Cate Blanchett è Lilith in Borderlands – Fonte Foto: Ufficio stampa

L’incontro tra le due non sarà dei migliori. Ma quando un gruppo di banditi piomberà loro addosso, dovranno unire le forze. Ad affiancarle, un team alquanto strampalato, di cui fanno parte un ex mercenario di nome Roland (Kevin Hart), Krieg il protettore (Florian Munteanu), una scienziata (Jamie Lee Curtis) che conosce bene Lilith e il piccolo ma invincibile robottino Claptrap (Black).

Tanto stile ma poca anima

Dopo averci abituati a qualcosa di diverso e di molto identitario – si pensi a HostelThe Green Inferno Eli Roth presenta al pubblico un blockbuster sotto la media. Le potenzialità a livello registico, ovviamente, vengono confermate e sono ciò che rende comunque godibile la visione. Ma alla fine sembra quasi che i grandi nomi in cartellone si siano prestati al progetto per un mero fine economico.

Nonostante ciò, si apprezzano alcuni elementi, quali lo stile e il ritmo derivanti dal videogame di riferimento, i look dei protagonisti, i rimandi a cult degli anni Ottanta come Mad MaxStar Wars.

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Love Lies Bleeding, la recensione | Inseguendo un sogno di libertà

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Distribuito nelle sale italiane da Lucky Red, da giovedì 12 settembre 2024, Love Lies Bleeding riporta sul grande schermo Kristen Stewart, in un personaggio forte e delicato al tempo stesso, e presenta il meglio del cinema indipendente.

3.6 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Dopo il passaggio al Sundance Film Festival – e già questo dimostra il valore e il tipo di progetto – Love Lies Bleeding sbarca nelle sale italiane, in netto ritardo rispetto alla madrepatria e ad altri paesi, quali per esempio il Regno Unito.

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Kristen Stewart è Lou in Love Lies Bleeding – Fonte Foto: Ufficio stampa

La pellicola porta la firma, in cabina di regia e alla scrittura, della giovane Rose Glass. La cineasta londinese, classe 1990, realizza la sua seconda opera con grande maestria e sensibilità, mettendo ben in chiaro quali siano la sua visione e il suo stile. Tra realismo magico, dramma intimista e noir, Love Lies Bleeding alterna i generi cinematografici, prendendo da ciascuno di essi materiali e mood più adatti allo scopo.

Il risultato è qualcosa di ben strutturato, intenso, emozionante. Forte di un cast eccezionale già su carta, ma sorprendente sullo schermo – anche e soprattutto grazie alla sintonia tra le protagoniste – il film affronta una serie di tematiche che vanno dall’amore (con le sue sfumature) alla famiglia, dalla potenza dei sogni al peso delle scelte.

Love Lies Bleeding ha già trionfato in alcune manifestazioni: due premi all’Astra Midseason Movie Awards, tra cui quello alla miglior attrice non protagonista (Katy O’Brian), e una candidatura al Golden Trailer Awards.

Love Lies Bleeding | La trama del nuovo film con Kristen Stewart

Lou (Stewart) gestisce una palestra nel bel mezzo del nulla, tra la polvere del New Mexico e il sudore dei suoi clienti. Le giornate trascorrono tra un water da sturare, advances da evitare e i conti da fare prima di abbassare la serranda. La giovane donna ha alle spalle una storia difficile, della quale fanno parte il padre (EdHarris), con cui non ha più un reale rapporto, e la sorella maggiore, Beth (Jena Malone), alle prese con un marito violento (Dave Franco).

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Katy O’Brian è Jackie in Love Lies Bleeding – Fonte Foto: Ufficio stampa

Quando sulla soglia e, successivamente, sul ring della palestra appare Jackie (O’Brian), Lou avverte un nuovo inatteso sentimento. Oltre il puro e semplice invaghimento, le due sembrano riconoscersi l’una nell’altra, completarsi addirittura. L’incontro le condurrà a iniziare una storia d’amore importante e complicata, prima che il passato di entrambe intervenga a scombinare tutto.

La magia che addolcisce la realtà

Lo sguardo femminile predomina la narrazione, veicolata da due notevoli figure di giovani donne. Lou e Jackie hanno affrontato momenti e situazioni difficili, che le hanno costrette a mettere su una corazza, fatta di muscoli fuori e dentro. La bellezza, la dolcezza, la leggerezza sono sparite dalle loro esistenze, almeno fino a quando non si incontrano e ritrovano un barlume di speranza. La magia inizia a scorrere, trovando una sua incredibile e originale espressione sullo schermo.

Love Lies Bleeding racconta così il dramma della vita, in una società tossica, mascolina, violenta, omertosa, dentro la quale appare quasi impossibile essere liberi, fosse anche solo per esprimere se stessi e inseguire i propri sogni. Eppure, nonostante tutto e tutti, nel bel mezzo del caos più totale, a volte si verificano dei piccoli incantesimi, come a suggerire di non mollare e di continuare a crederci.

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