A quarantaquattro anni dal cult di Michael Winner, Il giustiziere della notte torna a seminare morte nell’atteso remake di Eli Roth.
Interpretato da Bruce Willis, Vincent D’Onofrio ed Elisabeth Shue, Il giustiziere della notte racconta la storia di Paul Kersey (Bruce Willis), un chirurgo segnato da una rapina finita nel peggiore dei modi. Dopo aver trascorso l’intera esistenza a salvare vite, Kersey si ritrova vedovo e con una figlia in coma. Una situazione tragica che confligge con la violenza che divampa nelle strade e l’inettitudine della polizia che ha troppi casi identici al suo per prestargli attenzione. L’unica soluzione possibile è farsi giustizia da solo. Dopotutto nessuno meglio di un chirurgo conosce i ferri del mestiere…
L’invincibile Bruce
Sessantadue anni all’anagrafe, Bruce Willis non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo ruolo da action hero. E fa bene! Il thriller di Eli Roth vede l’attore statunitense ritrovare l’azione, il carisma e l’ironia dell’iconico John McClane.
Nato dalla penna di Brian Garfield e cristallizzato dal talento di Charles Bronson (e da una serie di sequel perdibili e remake altalenanti come il fiacco Il risolutore, il discreto The Equalizer e l’ottimo Death Sentence), il giustiziere della notte è un personaggio drammaticamente attuale. Un borghese che, imprigionato in un mondo di violenza, si fa giustizia da solo perdendo l’umanità che lo contraddistingue.
Un violento guilty pleasure
Eli Roth
è un autore dal talento altalenante. Se Hostel lo ha lanciato tra i maestri del cinema horror, i thriller successivi hanno consacrato il torture porn del 2005 il colpo di genio di una filmografia complessivamente perdibile. Dopo i deboli Hostel 2, The Green Inferno e Knock Knock, l’ennesimo remake del Giustiziere della notte lasciava presagire il peggio. Eppure così non è stato!
Impreziosito dalla sceneggiatura di Joe Carnahan (l’autore di Narc – Analisi di un delitto, Smokin’ Aces, A-Team e The Grey), il thriller con Bruce Willis omaggia il cult di Michael Winner prendendone le distanze. Così come c’è un abisso dai grotteschi fake trailer di Grindhouse, spacciati dalla distribuzione come la linea guida di un remake che non si prende sul serio ma non sconfina nell’assurdo.
“Sono il tuo dottore”, tuona Paul Keller prima di giustiziare, nel peggiore dei modi, una delle sue tante vittime. Un killer metropolitano che, in una New York dominata da droga, corruzione e rapine, diventa un distopico antieroe pronto a tutto per fare giustizia. Tra colli spezzati, nervi tagliati e teste esplose, Eli Roth preme l’acceleratore sul gore senza eccedere nello splatter fracassone di Robert Rodriguez e nel torture porn delle origini. Un cocktail di violenza, ironia e azione che consacra Il giustiziere della notte un guilty pleasure da assaporare un’esecuzione alla volta.
Il giustiziere della notte verrà distribuito da Eagle Pictures nei cinema italiani l’8 marzo 2018.