Il pesce innamorato | Recensione della commedia di Leonardo Pieraccioni

Il regista e attore toscano Leonardo Pieraccioni da tempo si è dedicato particolarmente al mondo del teatro, con il trio di amici e colleghi Carlo Conti e Giorgio Panariello, andando in giro per tutta l’Italia. Il suo modo di far ridere senza cadere nella volgarità e nella banalità sono stati due elementi fondamentali per il suo successo.

Storie di persone comuni, senza risultare assurde o impossibili, la scelta di personaggi con molti difetti e particolarità che possono tramutarsi in un punto di forza, sono tutti gli ingredienti che hanno contribuito alla sua carriera di regista e attore cinematografico.

C’è da dire però che nel periodo a metà tra gli anni ’90 e la prima decade degli anni 2000 è stato uno dei cineasti italiani più apprezzati e applauditi dal pubblico. Tra i suoi film di maggiore successo, impossibile non citare Il Ciclone, Fuochi d’artificio, Ti amo in tutte le lingue del mondo, Una moglie bellissima e nello specifico Il pesce innamorato.

Il pesce innamorato di Leonardo Pieraccioni

In occasione della messa in onda del film Il pesce innamorato del 1999 su Canale 5, ho voluto cogliere l’occasione di poter spendere due parole per questo film, spesso sottovalutato, ingiustamente, aggiungo io. La storia narrata nel film diretto e interpretato dal comico toscano, è stata spesso bistrattata ed etichettata come “non è la commedia migliore di Pieraccioni”.

In realtà, d’accordo o meno con questa affermazione, quello che fa sognare di questo film è il clima fiabesco che si respira. La passione per la scrittura di Arturo che riesce a trasformarla in un lavoro grazie all’editrice Benincasa, è un modo per spronare chi pensa che lavori come quello dello scrittore (o similari) siano solo delle perdite di tempo.

Il personaggio interpretato da Pieraccioni che ama raccontare storielle per bambini, è un chiaro segno del suo essere un eterno Peter Pan, un modo per far vivere al sicuro, il suo fanciullino, che ancora non è riuscito a emergere e a fare quel salto di qualità, per farlo diventare uomo.

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Arturo, da eterno Peter Pan a Papà…

La storia che regala il successo ad Arturo Vannino scritta quando aveva 10 anni intitolata proprio Il pesce innamorato, è paradossalmente il suo lascia passare per l’età adulta. Grazie alla pubblicazione di questo breve libro per bambini, il successo è talmente grandioso da iniziare una serie di viaggi in tutto il Paese per promuoverlo. Proprio in questa occasione, incontrerà la bellissima Matilde. Innamorato per la prima volta, e per di più ricambiato, dopo aver trascorso una notte insieme, i due si allontanano per quindici mesi.

Quando incontra la ragazza, insieme a un dolce bambino, la vita di Arturo verrà completamente stravolta. Sono bastati pochi mesi da passera a eterno bambino a papà di un bambino, sebbene la sua mamma sia sul punto di sposare un altro uomo.

Il clima fiabesco che si percepisce anche dai dialoghi, come nel video che potrete vedere in alto della Rana delle Favole, rende ancora più sognante lo scambio di battute tra Arturo e Matilde a tavola con i parenti della ragazza e del futuro sposo a Venezia. Un momento che cambia la vita di entrambi. Un momento che porta lei ad annullare il matrimonio ormai alle porte e lui a prendere coscienza con la realtà di essere diventato padre e di poter vivere tutti insieme nella casetta dal tetto rosso e dal camino blu.