Il Torino Film Festival di Paolo Virzì, tutte le novità

Schermata 2013-02-05 a 15.33.53Un festival caldo e accogliente, sostanzialmente inalterato nell’identità, che tenterà di realizzare in nove giorni l’utopia di un cinema senza confini, dove lo spettacolo e l’intrattenimento popolare abitano nello stesso luogo dei percorsi d’autore, del documentario e del cinema sperimentale; ma anche un Festival 2.0, continuamente ‘connesso’ e fruibile dagli utenti del web”: ecco il Torino Film Festival di Paolo Virzì. Insieme alla retrospettiva dedicata alla New Hollywood, che sarà curata da Emanuela Martini e che presenterà, nell’arco di due edizioni del festival, circa ottanta film americani realizzati tra il 1967 e il 1976, il neodirettore ha presentato le principali novità del Torino Film Festival. La sezione Figli e amanti sarà sostituita da un breve ciclo di film italiani degli ultimi vent’anni, la cui proiezione sarà accompagnata da un incontro con gli autori e con storici, giornalisti e scrittori che rifletteranno sulla cultura, lo stile di vita e la storia contemporanea del nostro Paese. Nella stessa ottica di valorizzazione e analisi del cinema italiano, una seconda retrospettiva sarà dedicata a un cineasta italiano recente.

Sul modello del festival di Telluride, ogni anno una personalità del cinema internazionale diventerà Guest Director del festival e curerà personalmente una sezione specifica. Sono già aperte ipotesi di collaborazione con il Dams dell’Università degli Studi di Torino, con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e con il Teatro Stabile di Torino. Inoltre, aggiunge Paolo Virzì, “perché il Festival sia davvero una festa, da un lato abbiamo il progetto di rilanciare il Premio del pubblico, nel quale gli spettatori saranno invitati a votare i film del Festival, e dall’altro stiamo studiando la maniera con cui dare un risalto affettuoso al momento dell’ingresso degli ospiti in sala, attraverso una formula nuova, spettacolare e informale, un caloroso benvenuto al quale partecipi anche il pubblico torinese”.

NEW HOLLYWOOD – Il nuovo cinema americano tra il 1967 e il 1976

Gli esordi dei maestri del cinema contemporaneo, i volti sconosciuti di quelle che sarebbero diventate star mondiali, le immagini di un cambiamento stilistico e immaginario radicale, attraverso il quale l’industria cinematografica hollywoodiana sarebbe risorta dalle proprie ceneri. La retrospettiva della 31° e della 32° edizione del Torino Film Festival sarà dedicata al cinema della New Hollywood, cioè al linguaggio e ai miti originati dalla controcultura ed elaborati nel corso di un decennio dai giovani talenti provenienti dal cinema indipendente e dai nuovi autori che si erano formati in televisione.

Curata da Emanuela Martini, la retrospettiva comprenderà tra i settanta e gli ottanta film, si articolerà in due anni e tenterà, anche con la collaborazione del Dams dell’Università degli studi di Torino, di tracciare un quadro esauriente della produzione e dell’immaginario di quel decennio, da caposaldi quali Cinque pezzi facili, Mean Streets, Pat Garret e Billy the Kid, Una squillo per l’ispettore Klute, La conversazione, Sugarland Express, California poker, Non si uccidono così anche i cavalli?, Lo spaventapasseri, L’ultimo spettacolo ecc. a film meno noti quali Electra Glide, Dillinger, Piccoli omicidi, Un uomo a nudo, Gli amici di Eddie Coyle, Smile, Monte Walsh, Il pornografo, Sangue, sudore e polvere da sparo, Cisco Pike. La retrospettiva sarà accompagnata da un volume di saggi, analisi e testimonianze.