Dopo qualche dubbio nell’imbarcarsi in questo progetto, Gianni Nunnari e Mark Canton, produttori del successo “300“, sono tornati al cinema con “Immortals“, un altro film epico storico che racconta una storia ispirata alla mitologia greca. Quest’ultimo diretto dal regista Tarsem Singh, che ricordiamo per The Cell e The Fall, è stato realizzato in 3D e mai come in questo film, ogni inquadratura trasuda la tridimensionalità, rendendo il tutto forse troppo artificioso e poco realistico.

Un re malvagio e senza morale, Iperione, interpretato da Mickey Rourke, sta devastando l’intera Grecia, lasciando dietro di sè una scia di morti e prigionieri e villaggi completamente distrutti. Il suo unico obiettivo è impossessarsi del famigerato arco di Epicuro per liberare i Titani e conquistare tutto e tutti. Stando alle previsioni dell’Oracolo della Sibilla, con il volto di Freida Pinto, c’è  solo un uomo che può fermare tutto questo e segnare la vittoria dei Greci in questa guerra atroce. Teseo (Henry Cavill), un giovane contadino, la cui madre viene uccisa da Iperione sotto i suoi occhi decide che la sua missione è la vendetta e la salvezza del suo popolo con degli alleati d’eccezione, gli dei greci. Comincia una grande e sanguinosa guerra tra le parti.

In sala dall’11 Novembre questo film si presenta senza dubbio come un nuovo blockbuster che sembra superfluo nel panorama cinematografico odierno, soprattutto dopo i precedenti “Scontro fra Titani” e “300“, film dello stesso stile ma più innovativi e interessanti sia dal punto di vista narrativo sia dal punto di vista visivo. “Immortals” ha una trama quasi inutile che non si conclude, ma si limita a raccontare una piccola storia mitologica arricchita solo da frequenti scontri corpo a corpo tra guerrieri e infiniti effetti speciali che degradano la qualità del film, che si avvicina più ad un videogioco, piuttosto che ad un lungometraggio per il grande schermo.

La telecamera fluttua troppo nell’aria e si avverte la forzatura di alcune riprese a effetto, anche quando non ce n’è bisogno. La scenografia è suggestiva e curiosa, ma eccessivamente artificiale, tanto che lo spettatore non riesce a sentirsi coinvolto nella storia, perchè c’è distanza tra lui e quella surreale dimensione che trasmette falsità. Il cast è convincente e la sceneggiatura è abbastanza lineare e completa, e il ritmo generale del film è comunque dinamico e violento. Il film vuole essere epico, ma rimane solo un film commerciale ad alto budget, da vedere senza alcuna aspettativa ma solo per godersi azione, sangue e divertimento. Bizzarra anche la scelta di far apparire gli dei greci, da Zeus ad Athena, brillanti nei loro costumi dorati, ma infondo quasi più vulnerabili come gli uomini e i Titani, con l’apparenza di semplici indigeni a cui basta una lama per essere uccisi.

 

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