Intervista a Francesca Figus | Dopo Passeggeri Notturni un audiolibro Emons e la serie Sky con Paola Cortellesi

Nonostante la quarantena, abbiamo intercettato Francesca Figus, recentemente apparsa nella serie Passeggeri Notturni disponibile su Rai Play, ispirata all’omonimo romanzo di Gianrico Carofiglio. Disponibile e solare, l’attrice ci ha accolto in casa sua, seppur virtualmente, per una intervista in diretta Instagram. “E’ la prima volta che lo faccio, perchè sono negata per queste cose” ha ammesso all’inizio di quella che più che un’intervista è sembrata una chiacchiera tra amiche, perchè nella pandemia in fondo qualche lato positivo c’è, come la maggiore disponibilità dei personaggi noti di abbassare le difese. O forse Francesca Figus è solo uno dei pochi casi di sincerità e umiltà…vi farò sapere tra qualche giorno dopo altre interviste.

Dal 15 Aprile è disponibile sulle piattaforme Emons, Audible, Storytel e Itunes, la prima stagione de L’avvocato Guerrieri, una serie audio tratta da un altro romanzo di Carofiglio, intitolato Le perfezioni provvisorie. Figus ci ha tenuto molto a parlare di questo progetto edito da Emons Record, una casa editrice che da dieci anni è leader nel settore degli audiolibri. Insieme a Francesco Montanari, protagonista e voce principale della serie, Francesca Figus ha partecipato con passione. La ritroveremo sul piccolo schermo anche il prossimo autunno per la serie Sky di Maria Sole Tognazzi, Petra, insieme a Paola Cortellesi. Ma ecco cosa ci ha raccontato dei suoi numerosi progetti, passati, presenti e futuri.

Come stai vivendo la quarantena?

In casa.

Non stai cucinando pizza e pane come tutti? 

Sono negata, ho provato a fare dei biscotti l’altro giorno e i miei nipoti mi hanno detto: “sanno di sabbia zia Fra” e avevano ragione. Mia cognata è brava a cucinare, cerco di stare un po’ insieme a loro perché mio fratello vive qui vicino. 

In questi giorni ti abbiamo visto nella serie Rai, Passeggeri Notturni? Cosa puoi dirci del tuo personaggio?

Zia Agnese è la zia del protagonista, interpretato da Claudio Gioè, ma io sono nella prima parte quando lui è un bambino di 10 anni. Agnese è una zia un po’ particolare perchè lo accoglie nella sua casa estiva nella Murgia pugliese con un vestito color fragola. Passa con lui del tempo e gli insegna a leggere le poesie, gli parla di amore, gli legge i tarocchi e quindi lui poi, crescendo, si ricorda di questa zia che gli ha insegnato uno sguardo sull’amore.

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Francesca Figus in Passeggeri Notturni

Cosa ti ricordi di questa esperienza sul set?

Ho il ricordo di una Bari bellissima, non c’ero mai stata…solo nel Salento per le vacanze. Questa Bari notturna è stata molto bella. Poi, come sempre, io dal set mi porto a casa il senso di gruppo che si forma, questa sorta di famiglia con cui vivi a stretto contatto per un certo periodo di tempo. Con Gioè avevo già lavorato in Passato Prossimo e lo stimo moltissimo.

Avevi già letto il libro prima di girare la serie?

No, l’ho letto quando mi hanno proposto il ruolo. Però conoscevo la scrittura di Carofiglio e sapevo che partiva già da una base ottima. 

Lo sceneggiato audio L’Avvocato Guerrieri che esce il 15 Aprile è sempre tratto da un suo libro e tu ne fai parte, giusto?

Sì, per me è stato un regalo enorme perchè erano dieci anni che giravo intorno a Flavia Gentili di Emons Edizoni e le chiedevo di poter fare anche solo un piccolissimo ruolo in questo nuovo progetto. “Leggo anche solo una riga” le dicevo, perchè volevo far parte di un audiolibro. Mi piace questo mondo perchè secondo me è un modo di tenere compagnia alle persone e dargli modo di leggere non leggendo. Alcuni lavori non ti permettono di leggere spesso e L’Avvocato Guerrieri è anche diverso dal solito audiolibro perchè è letto da più persone.

Cosa puoi dirci del tuo personaggio, Nadia?

E’ un personaggio molto interessante, un’ex prostituta che conosceva già l’avvocato Guerrieri – interpretato e letto da Montanari che ha fatto un ottimo lavoro. Lei è molto particolare ed è una donna molto forte.

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Foto di Luisa Carcavale

Passeggeri notturni tratta anche il tema della violenza sulle donne e della necessità di parlare con qualcuno. In questo periodo che stiamo vivendo, per alcune donne la casa non è un rifugio ma un luogo pericoloso.

La casa può essere una prigione, ma non scherzosamente come ci diciamo tra di noi “siamo agli arresti domiciliari”, perchè noi siamo dei privilegiati. Sì, può essere un luogo pericolosissimo per molte donne e spero che molte di loro abbiano la forza di denunciare, anche se non hanno la forza o si vergognano di condividere quello che stanno passando.

Prima hai citato Passato Prossimo. Hai avuto diverse esperienze cinematografiche, qual è il tuo legame con il cinema? Lo preferisci alla tv?

A me piace stare sul set, si crea una bolla magica bellissima e mi piace lavorare e stare in gruppo come nella vita. Siamo tutti fondamentali sul set, non solo il regista o un attore. Questo mi piace del mio lavoro, indipendentemente dal mezzo.

C’è un ruolo che vorresti fare in futuro? 

Mi piacerebbe interpretare una donna realmente esistita, magari una grande fotografa.

Tu hai calcato le scene a soli 8 anni? Che ci puoi raccontare di quella esperienza?

Sì, è stato il cruccio di mio padre. I miei genitori poi si sono separati e ora penso che i problemi  siano cominciati proprio per questo. Facevano certe litigate mostruose. Io ero una bambina, facevo danza e un giorno, durante uno spettacolo, hanno scelto alcune bambine per fare questo programma che andava in onda tutto l’anno su Rai2. 

Come bambina con che occhi guardavi quel mondo? Come hai vissuto quel periodo?

Molto come un gioco…mi divertivo. Poi ho capito che mi pagavano anche e ho detto che non volevo i soldi, così li ho donati tutti a un orfanotrofio a Passoscuro, qui vicino Roma.

Da bambina avevi un modello di riferimento? 

Avevo il mito di Carla Fracci, come tutte le bambine che facevano danza, ma poi l’ho incontrata al festival di Venezia e sono rimasta traumatizzata. Io ero lì insieme ad altre bambine per chiederle l’autografo, tutta intimorita e lei ci ha cacciato urlando “andate via, brutti mostri”.

Prossimamente sarai in una serie tv Sky intitolata Petra, diretta da Maria Sole Tognazzi?

Sì, dovrebbe andare in onda in autunno su Sky. La protagonista è Paola Cortellesi. Abbiamo studiato insieme recitazione, anche con la mia più cara amica Alessia Barela, eravamo nella stessa classe e con Paola abbiamo anche lavorato un anno insieme per una fiction su Radio Rai Due e ci siamo molto divertite. Petra è suddivisa in 4 episodi che sono dei gialli; io sono nell’ultimo episodio nei panni di una giornalista che aiuterà Petra a risolvere il caso di puntata. Paola è una grande professionista e anche molto simpatica, è stato un piacere ritrovarci sul set e lavorare di nuovo insieme.

Come è il tuo rapporto con i social?

Sono negata, ho solo Instagram da qualche anno perchè mi piace postare la foto, è veloce. Ma su Twitter per esempio non so cosa scrivere.

Ho letto che hai prodotto anche una web series?

Sì, è stata la soddisfazione più grande nel mio lavoro. Con Alessia Barela volevamo fare qualcosa insieme. lei si è messa a scrivere – scrive molto bene – ed è venuta fuori Noi e gli Altri, questa serie web in cui siamo io, lei e Monica Cervini. Abbiamo creato una società di produzione con Francesca Andreoli per questo. Quando l’abbiamo presentata a Repubblica e ci hanno detto sì, è stata una grande soddisfazione. Ora Alessia ne sta scrivendo un’altra, vedremo.

Quindi ti manca solo la regia?

No no, è complicatissimo. Tutta la responsabilità sulle tue spalle, non potrei mai. Produrre sì, attrice anche, ma regista lo lascio fare agli altri. Comunque servono registe donne e a me piace molto lavorare con le donne.

Vedi le serie tv? In questi giorni di quarantena hai fatto qualche maratona? 

Sì mi piacciono, ma ora sono in un momento che se non mi piace la prima puntata mollo subito. Ho visto tutto The Crown e mi ha conquistato. Olivia Colman è strepitosa. Comunque mi manca molto la sala cinematografica perchè io adoro proprio andare al cinema.

Ricordi l’ultimo film che sei riuscita a vedere prima della quarantena?

L’ultimo di Gabriele Muccino, Gli anni più Belli.

Un film che consiglieresti in questi giorni per restare a casa?

Storia di un matrimonio su Netflix e Che fine ha fatto Bernadette di Richard Linklater.