Iscriviti al canale Youtube

Il Turco: intervista esclusiva a Daniele Giuliani, la voce di Can Yaman

Il doppiatore Daniele Giuliani è tornato a doppiare l’attore turco Can Yaman nella serie evento Il Turco. Il Presidente dell’ANAD si racconta tra questo nuovo progetto e i problemi che stanno affliggendo il mondo del doppiaggio. 

La serie evento internazionale Il Turco è uno dei titoli maggiormente attesi del 2025. La prima puntata (composta da 3 episodi) andata in onda ieri sera su Canale5, è stata accolta con commenti entusiasti sui social. L’attore turco Can Yaman, dopo averlo conosciuto nelle serie turche e nella fiction Viola Come Il Mare, si è cimentato in un ruolo totalmente inedito. Una produzione internazionale che lo ha visto recitare completamente in inglese, per essere aperto verso il mercato mondiale.

Ovviamente, anche l’Italia si è accaparrata i diritti per la messa in onda, e dopo aver pazientato per molto tempo, finalmente ieri sera ha visto la luce in prima serata. A doppiare l’attore, è stato ancora una volta, il doppiatore italiano Daniele Giuliani. Un gradito ritorno, che ha reso ancora più incisiva l’interpretazione di Can Yaman nei panni del valoroso giannizzero ottomano, Hasan Balaban. Per l’occasione, lo abbiamo intervistato in esclusiva per NewsCinema.it, confidandoci anche le minacce che stanno colpendo il mondo del doppiaggio italiano.

Bentrovato Daniele, prima di iniziare la nostra intervista, devo farti la mia domanda di rito: “come stai?”

Ciao Leila. Sto bene, grazie. Sono particolarmente impegnato su tanti fronti, soprattutto in qualità di Presidente dell’ANAD. Ma diciamo che sono tutte cose che voglio fare.

Nel corso della tua carriera hai avuto modo di prestare la tua voce a tantissimi personaggi, ma c’è qualcuno che ti è rimasto nel cuore? E qualcuno per cui provi nostalgia?

Ce ne sono diversi, certo. Sicuramente Jon Snow e Paura sono due personaggi che mi hanno dato tantissimo, e penso di poter dire di aver dato tanto anche io a loro. Quando mi capita di vedere casualmente qualche estratto di quelle lavorazioni ho sempre un sorriso stampato sulla faccia. Voglio bene a quei personaggi. 

E invece, senza fare torto a nessuno dei tuoi colleghi, c’è un personaggio che avresti voluto doppiare?

Bah, tantissimi, direi. Io sono un amante del cinema, delle serie televisive. Mi innamoro delle storie che vedo molto facilmente. Quindi sì, certo, ce ne sono tantissimi. Death Note per esempio è un prodotto che avrei voluto doppiare. Così come Ritorno al Futuro (del quale però spero non sia mai fatto un reboot). 

Can Yaman nella serie Il Turco
L’attore turco Can Yaman protagonista della serie evento Il Turco – Fonte: Profilo Instagram – NewsCinema.it

Dalle serie tv turche, che hanno ottenuto un grande successo nel nostro Paese, quali Bitter Sweet – Ingredienti d’amore, DayDreamer  e poi con Mr Wrong, sei tornato a prestare la voce all’attore turco Can Yaman. Qual è stata la tua reazione quando ti hanno comunicato che avresti dovuto doppiare Can Yaman ancora una volta?

Ero contento, sicuramente. So che la sua intenzione è quella di recitare direttamente in italiano. L’ho anche sentito parlare spesso in italiano. Credo che stia lavorando fortemente per riuscire ad avvicinarsi a dei suoi nostrani, che per natura sono un po’ ostili a chi è nato in zone come la Turchia.

Detto questo ero molto incuriosito di vedere che tipo di prodotto fosse, dal momento che quelli in cui lo avevo doppiato erano sempre e solo prodotti ad altissimo numero di episodi e con tempi senz’altro ristretti di set. Il Turco è una produzione ovviamente diversa. 

Nella serie evento Il Turco, che andrà in onda il 25 e 27 marzo in prima serata su Canale 5, Can Yaman interpreta un personaggio completamente differente da quello conosciuto con le serie tv turche. La trasformazione fisica e la presenza di scene intense nelle intenzioni e nei combattimenti,  hanno mostrato un cambiamento nel modo di recitare di Yaman. Come ti sei approcciato al doppiaggio di questo personaggio? E che impressione ti ha fatto vedere Can Yaman nei panni del soldato giannizzero Hasan Balaban?

Dirò la verità: ho apprezzato il suo lavoro. Si è discostato da un’immagine che aveva dato fino a quel momento. Ha fatto qualcosa di diverso. E penso che quando un attore lavora con lo scopo di esplorare personaggi nuovi sia sempre sulla strada giusta. Fra le altre cose credo che abbia il physique du role perfetto. E ho come l’impressione che si sia divertito a girare questa serie. Forse più che in passato.

Ora vorrei porre l’attenzione su due argomenti relativi al mondo del doppiaggio in Italia che mi hanno incuriosita particolarmente:Sul profilo Instagram ANAD (Associazione Nazionale Attori Doppiatori) ho visto un video denuncia, nel quale tu e molti colleghi, avete mostrato la vostra preoccupazione in merito alla riproduzione delle vostre voci con l’Intelligenza Artificiale. Una minaccia seria e concreta che rischia di mettere a rischio tantissimi posti di lavoro. Ci puoi spiegare cosa sta accadendo? E soprattutto cosa andrebbe fatto per tutelare l’arte del doppiaggio italiano?

L’ANAD sta lavorando in maniera assidua e concreta su tanti temi. Sicuramente l’IA è un problema, nel campo artistico. Nessuno vuole screditare il progresso tecnologico, e credo che in certi ambiti sia straordinariamente efficiente (penso ad esempio alla medicina). Ma l’Arte vive delle proprie imperfezioni. Vive degli stati emotivi realmente vissuti dall’artista, che grazie a ciò che prova crea un’opera. Che sia una canzone, un romanzo, un quadro. Quell’opera è figlia di un sentimento non generato artificialmente, ma vissuto nel cuore dell’Artista.

Per questo abbiamo lanciato l’hashtag #ArtisticIntelligence, e vorremmo che diventasse un movimento artistico esteso a tutti i settori, non solo al doppiaggio. Stiamo parlando con le Istituzioni, e speriamo di riuscire a sensibilizzare il pubblico, che è sempre il vero giudice.
Sono sicuro che preferireste vedere Can Yaman in carne e ossa, piuttosto che una sua riproduzione olografica, atta solo a far risparmiare dei soldi.
Vi prego: cerchiamo di non far sì che le logiche economiche divorino il mercato artistico.

E poi, vorrei farti una domanda in merito a una polemica relativa alla scelta di far doppiare dei film, specialmente di animazione, ad artisti e influencer che non svolgono il lavoro di doppiatori nella vita. Qual è il tuo pensiero in merito a questa tendenza?
Qui credo vada fatta una distinzione in relazione al tipo di prodotto e al tipo di talent che viene interpellato. Finché parliamo di Attori, Attrici, Cantanti anche, che vengono chiamati a recitare, è un conto. Quando invece vengono chiamati gli Influencer che magari sono ottimi imprenditori, ma non hanno una cifra “artistica”, beh va da sé che il prodotto ne risentirà obbligatoriamente.

E mi chiedo: ma il pubblico cosa ne pensa? Perché secondo me la domanda vera è questa. La gente è contenta di vedere l’influencer famoso perché, ad esempio, parla di case in vendita o di viaggi in Oriente o di cibo, che doppia il protagonista di un bel cartone?
Voi ne siete contenti? Io penso che qui non sono i doppiatori a dover alzare la voce, ma i fruitori di queste opere.

Il meglio della settimana

News correlate

Leila Cimarelli
Leila Cimarelli
Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

I più letti