Presentato alla mostra del cinema di Venezia, durante la quale ha vinto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile, e candidato a undici David di Donatello, Martin Eden di Pietro Marcello è sicuramente uno dei migliori film dello scorso anno.
Martin Eden | La sinossi del film
Il film è liberamente tratto dal famosissimo libro Martin Eden di Jack London (se vuoi acquistarlo clicca qui). Racconta la vita di Martin, un giovane marinaio che, rimasto affascinato dal modo di vivere e di pensare della classe borghese e dal loro amore per la cultura, decide di riscattarsi dalla sua umile condizione attraverso lo studio e diventare scrittore.
Martin Eden | Commento del film
Vi sono diverse scelte stilistiche che portano il film a distinguersi dal libro. Prima fra tutte, l’ambientazione: nel film di Marcello le vicende si svolgono a Napoli, mentre nel romanzo hanno luogo in America. Più volte il regista ha dichiarato che Napoli è una città che accoglie e infatti, fin dalle prime inquadrature, lo spettatore si trova immerso in una Napoli che attraversa tutto il Novecento con gli occhi sognanti di Martin.
Questo film è pura poesia, esplicitata con una fotografia nostalgica e con parole perfette dettate dal sentimento, rompe il confine che separa l’arte dallo spettatore. La storia è quella di un marinaio, un uomo la cui esistenza fonda le radici con la povertà e il duro lavoro. Un giorno però trova la via del riscatto, attraverso lo studio e la cultura, si rende conto di poter ambire ad una vita migliore. La cultura è dunque parte fondamentale per Martin, un ragazzo che non ha potuto completare gli studi, ma che dall’incontro fortuito con la letteratura, trascorre le serate in compagnia dei libri che lo nutrono di speranza e conoscenza. Dall’incontro con la borghesia e l’educazione la vita di Martin cambia totalmente. Nasce l’ambizione, quella derisa da molti, gli increduli del talento del giovane marinaio e del suo desiderio che sembra essere, per loro, soltanto un miraggio irraggiungibile.
Il giovane Eden impara a conoscere sé stesso anche attraverso le parole scritte da altri poeti. Lui stesso diventa una delle voci del mondo. Inizia a scrivere di ciò che sente, del dolore, della povertà. Scrive dei disgraziati e i poveretti che trovano dignità nella penna del giovane sognatore. Scrive anche di politica, la quale diventa una parte fondamentale della sua vita. Attraverso la scrittura Martin lotta. Lotta per le persone la cui voce è messa a tacere, lotta per le persone povere e senza istruzione. Lotta anche per sé stesso e per ottenere la propria rivalsa.
Nel film vengono rappresenti molto bene i tormenti di Martin e le incrollabili differenze sociali. Luca Marinelli è a dir poco fenomenale nei panni del protagonista. Le espressioni, i gesti sono così veritieri da trasudare una purezza che lascia senza parole. Ancora una volta l’incredibile talento di Marinelli viene confermato. Pietro Marcello ha messo in scena un film splendido, nostalgico e profondo.