La storia di John Cassavetes, padre spirituale del cinema indipendente americano, sembra nata per essere sceneggiata e illustrata. Berliac, autore di punta del fumetto argentino, con il suo segno così immediato e di atmosfera, si sintonizza con il regista per raccontarne uno spezzone di vita nel suo albo Playground, di prossima uscita. Una selezione delle tavole originali è esposta a Bologna, a cura di Ram Hotel, all’interno del festival BilBolbul.
L’artista si concentra sugli anni dal 1956 al 1959, realizzando un fumetto-documentario che rievoca la preparazione e la lavorazione del film Ombre, il primo lungometraggio di Cassavetes, vincitore del premio della critica a Venezia. Il film indagava le problematiche razziali attraverso le relazioni dei protagonisti, due fratelli e una sorella cui il meticciato aveva portato diverse gradazioni di colore della pelle. Berliac gioca con il concetto di improvvisazione caro a Cassavettes e crea tavole in bianco e nero con tecniche miste, che giocano con il punto di vista di osservatore e osservato. Indugia nella narrazione filmica, con sequenze dove una tecnica più pittorica e materica rievoca le suggestioni della pellicola, alternandola con tavole più didascaliche, dove si diverte a tratteggiare le attrezzature del cineasta.
Altre immagini giocano invece con i bozzetti del progetto e la sceneggiatura, alternando figure e scrittura con il fascino dell’appunto apparentemente casuale. E proprio in questo gioco dell’equivoco tra progettato e improvvisato, casuale e costruito, Berliac costruisce la propria sintonia con Cassavettes, che fu poeta di questa modalità espressiva puntata sulle persone più che sui personaggi. La figura sfaccettata di questo regista, che fu anche sceneggiatore, montatore, produttore e attore (lo ricordiamo, tra gli altri film, in Rosemary’s Baby di Polansky e Quella sporca dozzina di Aldrich), si presta così a raccontarsi nuovamente attraverso il fumetto, un ulteriore, ma non distante, linguaggio narrativo. Il cinema ha sempre avuto molta influenza sulla formazione dell’immaginario degli artisti dell’illustrazione, e del fumetto in particolare, e l’esplicito intreccio tra cinema e fumetto creato da Berliac si prospetta molto interessante: l’album Playground uscirà prossimamente in Spagna per le Ediciones Valientes, e speriamo di vederlo presto anche in Italia.
Completa l’esposizione un murale realizzato in loco dall’artista in occasione del festival, che combina immagini e parole in una sequenza verticale di ambientazione newyorkese.
Berliac, PLAYGROUND, 22 febbraio- 28 marzo, a cura di RAM Hotel per Bilbolbul.
Info http://www.bilbolbul.net/2013/it/dettMostre.php?var=8
VISITA VIRTUALE DELLA MOSTRA
Berliac from Newscinema Rivista on Vimeo.