Krampus, la recensione dell’horror natalizio

Nel periodo in cui impazzano infinite repliche televisive, sia nel nostro paese che altrove, di svariati film dallo stampo natalizio abbastanza classico (La vita è meravigliosa, Nightmare Before Christmas, Mamma ho perso l’aereo), non è una cattiva idea cercare dell’intrattenimento un po’ “alternativo” in sala per le feste. Ed ecco che arriva il regista Michael Dougherty (Trick ‘r Treat) con Krampus, una commedia horror che, pur non riuscendo a competere con un classico di genere come Gremlins (modello dichiarato per il miscuglio di risate e tensione), è abbastanza efficace da esser riuscita a conquistare il pubblico americano e non solo, incassando ad oggi più del triplo del suo budget.

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Un risultato pregevole per un film che, oltre ad avere ambizioni alquanto modeste, si ispira a materiale poco noto negli Stati Uniti, nonostante una recente resurrezione del personaggio di Krampus – demone natalizio di origine bavarese – in vari progetti cinematografici e/o televisivi. Questo essere non tanto diverso dal “caprone di Natale” visto nel finlandese Rare Exports decide di tormentare un’intera cittadina americana, in particolare una famiglia il cui peccato è di aver perso la fede nello spirito festivo. Spetta a Krampus impartirgli la giusta lezione, sulla falsariga del demone di Drag Me to Hell: tre giorni di burle e provocazioni, e poi un’eternità fra le fiamme…

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Le banalità della sceneggiatura – nel giro di cinque minuti vengono elencati e “satirizzati” tutti gli stereotipi legati all’americano medio – sono compensate dall’estro visivo di Dougherty, abilissimo nel creare e poi decostruire la suspense attraverso il filtro della dissacrazione, e dalla bravura del cast, in grado di elevare materiale a tratti indegno. E se c’era da aspettarsi un risultato simile da Adam Scott e Toni Collette (la presenza di quest’ultima in un progetto simile è la più grande sorpresa del film), merita un applauso David Koechner che, a forza di interpretare ruoli più o meno identici da anni, potrebbe recitare col pilota automatico ma sceglie di dare qualcosa in più al proprio personaggio. Il risultato è complessivamente divertente ma non sempre abbastanza cattivo, nel tentativo di rendere il racconto più appetibile per le famiglie. Una scelta abbastanza priva di senso poiché, nel mese del nuovo Star Wars, le famiglie sono già servite e quindi Krampus poteva puntare maggiormente sull’obiettivo di soddisfare tutt’altra fetta di pubblico. Purtroppo è ancora ignota la data di uscita italiana del film, ma forse vi abbiamo un po’ incuriosito.

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