Avremmo dovuta rivederla nelle sale italiane proprio nelle scorse settimane nel fallimentare reboot di Charlie’s Angels, flop di critica e di pubblico Oltreoceano, ma la situazione imposta dall’epidemia che stiamo vivendo ne ha rinviato la distribuzione a data da destinarsi (ed anzi è ormai più che probabile la mancata uscita nei cinema nostrani anche nel prossimo futuro).
Kristen Stewart raggiunge oggi, 9 aprile 2020, il fatidico traguardo dei trent’anni e festeggia al contempo una carriera che dopo il controverso successo – un’arma a doppio taglio – datole dalla saga di Twilight si è riempita di grandi soddisfazioni e di esperienze professionali con raffinati autori della Settima Arte. Una sorta di percorso parallelo a quello del collega di set ed ex fidanzato Robert Pattinson, tanto che recentemente la Stewart è stata eletta attrice del decennio dalla Hollywood Critics Association. Ma vediamo insieme i passi di un’interprete che ha saputo reinventarsi, arrivando spesso a far cambiare idea anche ai suoi più acerrimi detrattori.
Kristen Stewart | Gli inizi
Che la Stewart fosse portata per il grande schermo lo si era capito fin dagli inizi del nuovo millennio quando, ancora dodicenne, prese parte alle riprese di Panic Room (2002), claustrofobico thriller di David Fincher dove interpretava la figlia della protagonista Jodie Foster, dividendo con lei la pressoché totalità del film con un carisma inedito per quell’età. Due anni più tardi suscita il plauso della critica per la sua performance nel tv-movie Speak – Le parole non dette (2004), una torbida storia di violenza e segreti tratta dall’omonimo best-seller.
Dopo titoli meno considerati come il dramma Gioventù violata (2005) e l’horror The Messengers (2007) e l’incisivo ruolo secondario in Into the Wild – Nelle terre selvagge (2007), arriva il film che la fa conoscere al grande pubblico: nel 2008 Kristen gira il primo capitolo della saga di Twilight, dove veste i panni della giovane Bella Swan, contesa tra vampiri e licantropi. La saga young-adult le offre visibilità ma al contempo la rinchiude in un personaggio monotematico che le ha fatto avere la nomea di attrice poco espressiva, con centinaia di gif e meme a tema che non le rendevano giustizia e che ancor oggi, agli occhi di spettatori inesperti, la rendono vittima di ingiustificato dileggio.
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Kristen Stewart | La svolta
Ai vari capitoli della saga “gotica” la Stewart ha alternato in realtà produzioni di vario tipo, dalla commedia nostalgica Adventureland (2009) al biografico The Runaways (2010) – dove interpretava la leggendaria musicista rock Joan Jett – dal drammatico Welcome to the Rileys (2010) al live-action Disney Biancaneve e il cacciatore (2012), in cui ha vestito il ruolo del leggendario personaggio in chiave più action. Il 2014 segna una sorta di definitivo punto di svolta con la partecipazione a Sils Maria del maestro Olivier Assayas, il primo tra i grandi autori con cui inizierà a lavorare: seguiranno poi Woody Allen (in Café Society), di nuovo Assayas con Personal Shopper (2016) con il quale conquista anche la critica francese, Kelly Kelly Reichardt (in Certain Women è al centro di un cast femminile d’eccellenza) e Ang Lee (Billy Lynn – Un giorno da eroe), partecipando inoltre ad altri interessanti progetti come lo sci-fi distopico Equals (2015) e al thriller, ispirato ad una drammatica storia vera, Lizzie (2018). Negli ultimi tempi l’abbiamo vista nel biografico Seberg (2019), dove ha mostrato la giusta fisicità e intensità per vestire il ruolo dell’omonima collega scomparsa alla fine degli anni ’70, e nel teso blockbuster di ispirazione “alieniana” Underwater (2020).
Dal punto di vista sentimentale l’attrice ha vissuto un periodo turbolento e, in seguito alla rottura con Pattinson (ma i due sono rimasti in ottimi rapporti) dovuta alla scappatella con il regista Rupert Sanders, ha iniziato a frequentare esclusivamente partner femminili: tra le tante fiamme la cantante Soko, la produttrice Alicia Cargile, la modella Stella Maxwell e la sceneggiatrice Dylan Meyer, sua attuale compagna che ha dichiarato voler sposare. La Stewart è diventata un’eroina dei diritti omosessuali e un’icona di stile, come testimoniano le partecipazioni agli spot di Chanel e di altre compagnie di moda. Che piaccia o meno, la neo trentenne è destinata a segnare ancora per lungo tempo il futuro del cinema – d’autore e non – e il mondo del gossip quale sorta di atipica diva dei nostri tempi.