Scritto, diretto e interpretato da Carlo Verdone, L’amore è eterno finché dura narra le vicende di un ottio cinquantenne, che risponde al nome di Gilberto (Verdone), sposato da vent’anni con Tiziana (Laura Morante), ma sulla soglia della separazione. Ma la donna ancora non ne è pienamente cosciente… Quando però una sera Gilberto si ritrova a flirtare, durante uno speed-date, con la bella Stella (Gabriella Pession), a cui fa credere che la moglie sia morta, e il giorno dopo la giovane scompare, i Carabinieri lo mandano a chiamare per interrogarlo. A Tiziana non resterà altro da fare se non chiedere al consorte di andarsene da casa.
L’amore è eterno finché dura si addentra nei meandri delle relazioni di lunga data
La pellicola del 2014 si addentra e indaga i meccanismi che scattano (o possono scattare) nelle relazioni di lunga data. L’uomo inizia a sentirsi costretto in un rapporto che non gli appartiene più e cerca altrove nuovi stimoli.
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Ma d’altra parte non si accorge che a circondarlo non è più la stessa realtà. La moglie ha infatti intrapreso un percorso lontano da lui e dal loro microcosmo. Il tutto ovviamente in gran segreto.
La vita di coppia non è facile ma questo si sa da sempre. Verdone si cimenta nel scandagliarne alcune tra le caratteristiche più comuni, quali il tradimento, la crisi di mezza età, l’amicizia che si trasforma in altro, con il suo solito tocco, molto genunio e ancorato alla società attuale.
Carlo Verdone scrive e dirige con gran mestiere
Circondatosi di colleghi e amici che ben conosce e che sa quindi come dirigere al meglio, il cineasta romano offre uno spaccato semplice ma realistico.
Certo la forza di simili operazioni risiede soprattutto nella scrittura e nel cast. Entrambi i fattori ne L’amore è eterno finché dura funzionano benissimo.
Fresca seppur non particolarmente originale, gradevole e senza pretese, la commedia è l’ideale per una serata in totale relax.
L’amore è eterno finché dura | I temi trattati e le riflessioni sollevate
Tra le varie riflessioni sollevate c’è quella a cui il titolo (perfetto) evidentemente allude, ossia il fatto che l’amore, anche quello più solido e all’apparenza indissolubile, può finire. O subire dei cambiamenti ai quali ci si può adattare, in un modo o in un altro, tra un’escamotage e una scappatella, o che si vuole a tutti i costi ignorare o anche combattere.
Non è e non deve essere una tragedia, anzi. Nel tragitto si potrebbe anche scoprire qualcosa di nuovo su se stessi, giungendo a una consapevolezza, una maturità e una capacità di comprensione maggiori.
Certo di facile in simili situazioni non c’è nulla, soprattutto quando ci si deve rimettere in gioco a cinquant’anni, e tutto ciò che si conosceva e di cui si aveva esperienza è ormai datato.
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Con L’amore è eterno finché dura Verdone si è aggiudicato il Globo d’oro come Miglior attore protagonista, mentre la Morante il Nastro d’argento come Miglior attrice protagonista.