La Regina degli Scacchi | la precoce consacrazione di Anya Taylor-Joy

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La Regina degli Scacchi (o The Queen’s Gambit, come si chiama in originale, in riferimento ad una mossa degli scacchi) è una delle serie migliori dell’anno: conferma un’inversione di tendenza nella qualità media delle serie Netflix e lancia definitivamente una giovanissima attrice come Anya Taylor-Joy nel novero delle grandi interpreti. 

La regina degli scacchi

La regina degli scacchi adatta il romanzo del 1983 di Walter Tevis in cui tanti avevano visto potenzialità per un film: Bernardo Bertolucci era uno di questi, ma anche Walter Hill e Heath Ledger, che dodici anni fa avrebbe voluto debuttare alla regia proprio con questa storia. Una storia di una estenuante ascesa fatta di mille ostacoli e ripartenze, la costruzione di una campionessa (da quando è bambina fino ai 20 anni) che è anche una donna sui cui pesano tanti piccoli traumi e problemi, ma che tuttavia ha una predisposizione naturale per gli scacchi che la porta a essere un prodigio già da minorenne. Non è difficile riconoscere in questo modello quello di Rocky: la parabola di qualcuno con una vita difficile, che però ha una forza d’animo inscalfibile che lo spinge a cambiare se stesso e il mondo che lo circonda.

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Protagonista e villain allo stesso tempo

Dietro alla nuova serie Netflix c’è Scott Frank, l’artefice dei film migliori degli ultimi 30 anni senza mai diventare noto (nella sua carriera ha scritto cose come Out Of Sight, Minority Report, Io & Marley e Logan). Frank si era innamorato dell’idea di mettere in scena una storia sulla fatica di essere un genio già nel 1991, con il suo copione d’esordio (Il mio piccolo genio, prima regia di Jodie Foster). Per sua stessa ammissione, quel primo esperimento non riuscì bene: quel che aveva in mente era piuttosto qualcosa come La regina degli scacchi, una storia in cui la protagonista fosse anche l’antagonista. E ora l’ha potuta realizzare, rifiutando di fare un film e preferendo la serie, e trovando in Anya Taylor-Joy l’attrice perfetta per il ruolo.

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Il futuro di Anya Taylor-Joy

Anya Taylor-Joy è attualmente impegnata sul set di The Northman di Robert Eggers –regista del film di debutto della stessa attrice – e ha recentemente finito di girare come protagonista insieme a Thomasin McKenzie il prossimo horror di Edgar Wrighr, Last Night in Soho. La giovane interprete, infatti, è già diventata una piccola icona del genere horror/fantasy contemporaneo: dopo essere stata feticcio di M. Night Shyamalan, prima con Split e poi con Glass, e dopo aver convinto tutti in The Witch. Sono stati proprio questi successi a fare di Anya Taylor-Joy un volto spendibile anche per operazioni più commerciali e meno autoriali (vedasi Nuovi Mutanti, lo spin-off della saga di X-Men diretto da Josh Boone, in cui la Taylor-Joy interpreta Illyana Nikolievna Alexandria Rasputina).

Ma il ruolo che davvero potrebbe essere quello di una intera carriera arriverà tra qualche anno, con lo spin-off dedicato a Furiosa diretto da George Miller. Ospite nel podcast Happy Sad Confused, Taylor-Joy ha discusso della sua ansia per l’interpretazione dell’ormai iconico personaggio della saga di Mad Max. La giovane attrice adotterà un approccio diverso al personaggio per non scimmiottare la fenomenale interpretazione di Charlize Theron in Mad Max: Fury Road: “Mi sono innamorato di Furiosa, del modo in cui Charlize l’ha presentata. Ha fatto un lavoro incredibile ed è stato così bello che non riesco nemmeno a pensare di provare a mettermi nei suoi panni. Deve essere qualcosa di diverso perché non può essere fatto allo stesso modo”.

By Davide Sette

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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